Battaglia contro la bocciatura della doppia preferenza di genere. La Rete delle donne per la “Democrazia Paritaria e Partecipata” torna all’attacco e annuncia un ricorso al Tar. In una conferenza stampa a Palazzo Bacaredda Elena Burrai e Gisella Arru, presidente e segretaria dell’associazione, hanno ribadito “il disappunto sulla vergognosa bocciatura della doppia preferenza di genere da parte di una larga rappresentanza della classe politica sarda, che non ha più alibi, essendosi per ben due volte espressa con lo sgradevole utilizzo dello scrutinio segreto”.
Quello che chiedono è “di portare subito in Aula una delle cinque proposte presentate in Consiglio regionale per rendere effettivo il principio della democrazia paritaria, attraverso lo strumento della doppia preferenza di genere. In caso contrario presenteremo immediatamente ricorso al Tar sulla Legge elettorale regionale, insieme a altre Associazioni isolane e ai sindacati seguiremo i lavori del Consiglio regionale, organizzando ulteriori presidi sotto il Palazzo. Nel caso in cui il Governatore si dimetta, rendendo vano il ricorso al Tar e tornando alle urne con la vecchia legge elettorale, chiederemo ai candidati governatori di impegnarsi nella formazione di una Giunta paritaria. Ma anche l’istituzione di un assessorato alle Pari Opportunita’ o di un Dipartimento presso la presidenza della Regione, oltre che la paritaria presenza delle donne negli enti strumentali.
Inoltre seguiremo l’iter della proposta di legge alla Camera che introduce la doppia preferenza di genere modificando l’articolo 2 della legge nazionale che regola l’elezione dei consigli delle regioni a statuto ordinario”.