Nel 2015 sono state 53 le coppie di genitori ogliastrini che hanno chiesto di poter donare il sangue del cordone ombelicale all’atto della nascita del loro bambino nell’Ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei. Di queste 43 sono state valutate idonee dal Centro trasfusionale aziendale, mentre le sacche di sangue raccolte dal personale del reparto di Ostetricia e Ginecologia e inviate alla Banca del Sangue cordonale dell’Azienda ospedaliera Brotzu sono 9.
Nei primi mesi del 2016 sono invece state inviate alla Banca ben 7 sacche di sangue cordonale. «Un aumento significativo dovuto a un impegno costante della Asl di Lanusei nella strutturazione di un percorso multiprofessionale e multidisciplinare che – come spiega Grazia Cattina, direttore sanitario della Asl – oltre ai professionisti del Centro trasfusionale, dell’Ostetricia e della Ginecologia vede in campo anche il personale del Consultorio (diretto dalla dottoressa Margherita Serra)».
Fin dall’inizio del loro percorso di accompagnamento alla nascita, infatti, i genitori sono informati sulla possibilità di donare il sangue cordonale. Le informazioni vengono fornite in un incontro dedicato a cui prende parte anche il dottor Augusto Tuligi, ginecologo referente per le donazioni di sangue cordonale della Asl. Le informazioni e la documentazione per manifestare il consenso alla donazione sono fornite anche dal personale dell’ambulatorio per la gravidanza a termine e del Centro trasfusionale. Quest’ultimo si occupa di individuare i casi di idoneità e di non idoneità attraverso un colloquio e una serie di accertamenti specifici finalizzati a valutare la storia clinica e familiare della coppia.
Al momento del parto, personale ostetrico addestrato ad hoc e, nel caso dei cesarei personale medico, si occupa della raccolta del sangue cordonale. Occorre precisare che, una volta accertata l’idoneità, sono diversi i fattori che entrano in gioco e possono precludere l’effettiva possibilità di raccogliere il sangue cordonale: problemi di salute della madre e del bambino che insorgono durante la gravidanza e al momento del parto o insufficienti quantità di sangue raccolto, solo per citarne alcuni. I dati del 2016 dimostrano però il continuo miglioramento del percorso voluto dalla Direzione aziendale per permettere a tutte le coppie che lo desiderano e che hanno adeguati profili di idoneità di compiere questo importante gesto di generosità.












