Gianmichele Dedoni deluso e preoccupato per la zona arancione confermata, conferma di essere terrorizzato all’idea che i clienti non possano più tornare per la paura del Covid: “Non so più come muovermi, non so come andrà a finire: le forze sono poche e non ci danno la possibilità di lavorare”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA
La speranza gliel’ha tolta, già sette giorni fa, il ministro della Salute Roberto Speranza. Sembra un gioco di parole, ma invece è qualcosa di molto più serio e complicato. Gianmichele Dedoni, ristoratore cagliaritano della Marina, sperava di poter ripartire già domenica scorsa. Adesso, invece, si prepara a vivere il terzo weekend consecutivo in zona arancione: “Sempre più problemi, speravo di ripartire già sette giorni fa. Ho molta paura”, afferma, e conferma di essere “terrorizzato al pensiero che i clienti non possano tornare. Non so come devo muovermi, sono preoccupato e sto cercando di stare al passo ma è molto, molto difficile”, spiega Dedoni. L’asporto o le consegne a domicilio non bastano a rimpinguare le casse, vuote, del suo locale. E il suo conto non è certo florido grazie agli aiuti arrivati da Roma.
“I ristori? Dopo le perdite del cento per cento devo pagare affitti e corrente, l’aiuto è stato minimo: il 10-15 per cento, è insufficiente. Dodicimila euro a fronte di un fatturato di settantamila euro, i miei collaboratori hanno ricevuto qualche piccolo acconto di cassa integrazione, hanno tutti una famiglia e sono disperati. Ripeto, sono impaurito, non so come andrò a finire, le forze sono poche, non ci danno la possibilità di poter lavorare”.











