Un via libera bipartisan. Esclusi Progressisti e Movimento 5 Stelle, tutti i gruppi del consiglio regionale hanno messo la firma sul via libera a Solinas per la riapertura delle discoteche in Sardegna nell’agosto scorso. E’ un ordine del giorno, un atto di indirizzo politico finalizzato a “non penalizzare ulteriormente i settori produttivi connessi al settore turistico”, in un momento in cui i contagi sono stai considerati “controllabili” e che comunque impegnava la giunta regionale a “sentire il comitato tecnico scientifico”. Sarà poi l’ordinanza di Solinas a dare concretamente il via libera alla movida in Costa Smeralda e nel resto dell’Isola.
I firmatari dell’ordine del giorno sono Mula, Psd’Az, Cocciu, Fi, Cossa, Riformatori, Mura Fdi, Giagoni, Lega, Caredda, Misto e Sechi, Udc per la maggioranza. Per l’opposizione Meloni, Piscedda e Ganau del Pd e Deriu e Cocco di Leu.
Il documento fa riferimento al Dpcm del 7 agosto 2020 che prorogava fino al 7 settembre 2020 le misure precauzionali minime per contrastare e contenere il diffondersi del Coronavirus, tra queste la sospensione delle attività delle sale da ballo e discoteche e locali simili, all’aperto o al chiuso.
Tuttavia il Governo ha consentito alle regioni e alle province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, di stabilire una diversa data di ripresa delle attività e un diverso numero massimo di spettatori in base alle dimensioni e alle caratteristiche dei luoghi.
Così il consiglio regionale, ha preso atto dell’incremento delle presenze turistiche in Sardegna e del fatto che “le azioni di contenimento sulla circolazione del virus, hanno mantenuto la diffusione su livelli controllabili”.
E così, richiamando l’ordinanza del 15 luglio 2020 con la quale sono state consentite le attività delle discoteche o altri locali assimilabili all’intrattenimento (in particolare serale e notturno), esclusivamente all’aperto, anche per “non penalizzare ulteriormente i settori produttivi connessi al settore turistico”, l’aula di via Roma ha impegnato la giunta regionale, “sentito il comitato tecnico scientifico, a valutare l’opportunità di adottare atti idonei a rendere possibile l’apertura di tali esercizi, nel rispetto, qualora fosse possibile, di norme che garantiscano la sicurezza e il distanziamento”.
Solinas da il via libera col “parere del Comitato Tecnico Scientifico acquisito in data odierna”, scrive nell’ordinanza. Ma del documento citato dal Governatore non c’è traccia.
“Questo ordine del giorno – sottolineano i consiglieri regionali pentastellati – impegnava la Giunta a valutare il possibile prolungamento dell’apertura delle discoteche sulla base del parere del Comitato Tecnico scientifico. Condizione che non ci risulta sia stata rispettata, in quanto, questo parere non è mai stato reso pubblico. Quindi temiamo che questa decisione sia stata presa in assenza di una valutazione tecnico scientifica, unico criterio che avrebbe potuto valutare il rischio reale di un proseguimento dell’attività anche solo per qualche giorno. A questo punto”, aggiungono, “se il parere esiste deve saltare fuori subito, in caso contrario è giusto ritenere che la salute dei sardi è stata svenduta per privilegiare gli interessi privati di alcuni”.
Il documento non è stato consegnato al consigliere Agus che ha presentato una richiesta di accesso agli atti e, recentemente, non è stato dato alla redazione di Report. La trasmissione di ieri manda in onda dichiarazioni del capogruppo Fi Cocciu che ammette la volontà di tenere aperti i locali, nonostante l’aumento dei contagi, ritenuto gestibile, per venire incontro alle difficoltà dei gestori delle discoteche. Esplode la polemica e oggi la Procura ha aperto un’inchiesta sulla vicenda, il reato ipotizzato è “epidemia colposa”. Viale Trento intanto si chiude a riccio. Sul via libera i componenti del comitato scelgono il silenzio e spiegano che “il quesito va posto al presidente”. Ma da Solinas ancora non è arrivata nessuna risposta.











