Detenuti malati piantonati dai poliziotti di Uta, l’sos: “Turni assurdi anche di dodici ore”

Troppi detenuti da dover seguire, almeno in rapporto al numero di agenti del penitenziario: “Entriamo in carcere per iniziare il turno senza sapere quando finirà, così è a rischio la sicurezza”.


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“Il carcere di Uta ha raggiunto un punto estremamente critico, sono addirittura 5 i detenuti ricoverati in luogo esterno di cura con l’impiego di un numero esorbitante di uomini per garantirne il controllo ma, il personale non é sufficiente per garantire anche i controlli all’interno. La situazione é precipitata inesorabilmente, gli agenti sono costantemente trattenuti in servizio, non riescono nemmeno a consumare il pasto ed e’ impensabile mantenere la lucidità per troppe ore, tra numerosi eventi critici ed i turni interminabili anche di 12 ore”. A lanciare l’allarme è il segretario generale Michele Cireddu della UilPa.
“Il carcere di Uta ha raggiunto ormai il punto di non ritorno, già prima dei ricoveri dei detenuti in luogo esterno di cura il personale era costretto a svolgere anche 12 ore di fila, spesso senza poter neppure consumare il pasto. Avevamo denunciato una gestione a nostro avviso irrazionale e lesiva delle pari opportunità, perche’ siamo fermamente convinti che la mole di lavoro doveva e deve essere divisa in maniera piu’ equa, ma tutto é stato vano! Nessun intervento del provveditore, tanto meno da parte del dipartimento, ed ora la situazione all’interno dell’Istituto é peggiorata in maniera irreversibile”.
“Il personale é costretto a svolgere orari oltre ogni limite di legalità, arriva in Istituto e non sa quando riuscirà a rientrare nella propria abitazione, così non si può piú andare avanti. A nostro avviso è a grave rischio anche la sicurezza pubblica perché i servizi all’esterno (ben 5 piantonamenti in luogo esterno di cura contemporanei ed in località diverse) non possono essere gestiti con la dovuta sicurezza, anche a causa dell’esiguità dell’organico a disposizione. Di riflesso e’ a rischio anche la situazione all’interno dell’Istituto, dove si verificano giornalmente diversi eventi critici. In istituto infatti, si registrano il triplo del totale di eventi critici rispetto agli altri 9 istituti della regione e, soprattutto in questo periodo di massima emergenza, c’ e’ bisogno di interventi concreti, iniziando dall’invio di un dirigente di Polizia Penitenziaria e di un direttore che sappiano gestire la grave emergenza! Considerata anche l’inerzia dell’amministrazione chiediamo al prefetto di prendere in mano la situazione con opportune iniziative, perché in questo momento l’Istituto di Uta ed i servizi che gravitano all’esterno, a nostro avviso, rappresentano un chiaro rischio per la sicurezza pubblica”.


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