Dermatologia a Cagliari, pazienti tra tumori maligni e lunghe attese: “Anche 9 mesi tra la prima visita e la biopsia” (VIDEO)

Controlli in Dermatologia a ritmi lentissimi, al San Giovanni di Dio. Le storie di Antonio Abis, “da settembre a giugno per una biopsia, per fortuna che dicono che abbiamo la sanità migliore”, e Fernando Matta, “operato per un cancro all’orecchio, ecchimosi sulla testa: i tempi della nuova visita sono slittati per mesi”. GUARDATE le VIDEO INTERVISTE

Controllati, ricontrollati, e poi operati, ma dopo tanti mesi di attesa. Succede a Cagliari, dove la Dermatologia del San Giovanni di Dio scoppia, con almeno ottanta visite fissate al giorno e nessun posto libero sino a dicembre. E i problemi della pelle, spesso, vanno di pari passo con i tumori, o col rischio della presenza di cellule tumorali. L’ansia, in questi casi, viaggia a doppia o tripla velocità: ogni giorno che trascorre senza una telefonata dall’ospedale viene vista quasi come una tragedia. C’è il caso di Antonio Abis, 75enne di Cagliari, tra la primissima visita e la biopsia post intervento chirurgico, poco sopra l’orecchio destro, è passato quasi un anno. “Dovevano vedere se c’erano cellule tumorali. Per la prima visita, solo per la prima, sono passati tre mesi, poi c’è stata quella di controllo e, dopo, quella che ha portato all’appuntamento per l’intervento. Da settembre a fine marzo, sono passato per il Cup e non ho pensato a rivolgermi ad un privato”, spiega.
E ciò che, invece, non è riuscito a farsi spiegare Abis, è il perchè delle lunghe attese, ma un’idea se l’è fatta: “Sono stato molto preoccupato, chi non lo sarebbe quando si sente parlare di un tumore maligno? Ormai si sa che la sanità viaggia con mesi di ritardi, la situazione è questa. Dicono che quella italiana sia la migliore che esiste, figuriamoci allora dove lascia a desiderare. È tutto indescrivibile, difficile parlarne. Un giorno ti visita un medico, un altro giorno un altro. Non è come andare dal privato. Saranno bravi e accurati, prenderanno mille precauzioni ma il tempo passa, soprattutto in una clinica universitaria dove ci sono anche giovani che devono fare esperienza. Va bene tutto, ma non si possono tenere i pazienti al passo con i loro tempi”.
E, a proposito di tempi, Fernando Matta di Villasor si ricorda tutte le date a memoria: “Sono stato operato per un cancro maligno all’orecchio destro, ho ecchimosi sulla testa. Il prossimo appuntamento sarà a settembre, prima dovrà passare tutta l’estate. Sono 3 anni che vengo qui, tre volte all’anno. Prima mi hanno sottoposto alla terapia fotodinamica, ora hanno cambiato. Il nuovo appuntamento mi è stato fissato dopo un mese e mezzo, la mia sarà un’estate di preoccupazione”, ammette, “perchè non so cosa dovrò mettermi. Mi hanno dato una crema e una terapia che dovrà essere abbastanza forte. Le attese sono lunghe anche qui, al San Giovanni di Dio”. E l’uomo, i mesi scorsi, ha avuto intenzione di rivolgersi in qualche altro ospedale, o anche aprire il portafoglio e pagare un medico privato: “Ci sono stati dei disguidi. Stavo male e i tempi di una visita stavano slittando”. Non certo una situazione bella, per chi ha subìto una delicata operazione anticancro: “Alla fine ci siamo chiariti. Ho 67 anni”, dice, con orgoglio, Matta. “il ticket non l’ho dovuto pagare. L’attesa, però, è stata molto stancante”.


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