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Nel rione storico cagliaritano di Castello i turisti – spesso, a fatica – arrivano, vedono la città da una prospettiva unica e poi ripartono. Chi resta sono i commercianti e chi ha scelto di svolgere la propria attività proprio nelle vie storiche ma abbandonate da tempo. Come nel caso di Giovanni Frigo: 76 anni, è pittore e ha il suo studio-negozio in via Università: “L’aria che tira nel rione è pestifera. Gli ascensori sono fermi, tutti e tre, ormai dentro sta crescendo il prezzemolo. L’accesso alla terrazza del bastione è impossibile” da piazza Costituzione “perché la scalinata è chiusa per via dei lavori in corso. Manca manutenzione, ma soprattutto la conclusione dei lavori iniziati ormai lustri fa”, nota Frigo.
“Abbiamo una sola farmacia e un solo negozio di alimentari che ha il monopolio sui prodotti, non c’è un ufficio postale o un posto di polizia”. E, immancabilmente quando un parere arriva da un artista, alla richiesta di descrivere Castello con un aggettivo, Giovanni Frigo compone una lunga ma chiarissima frase: “Sta invecchiando sempre di più nonostante i locali, ed è un rione in totale abbandono”. E i turisti? Apriti cielo: “Alcuni australiani, qualche giorno fa, mi hanno detto che Cagliari è una città bellissima, piacevole, piena di luce, ma accedere a Castello è difficile, e senza servizi sono costretti a spostarsi da altre parti pure per acquistare un pacchetto di sigarette”.
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