
Una giornata così, non si era ancora mai vista. Un crescendo di suspence politica che ha sfasciato tutto nel centrosinistra in Sardegna, lasciando macerie che saranno difficili da ricomporre, ammesso che qualcuno voglia ancora provarci. Volano gli stracci fra Renato Soru e Alessandra Todde, e volano pure affondi e veleni incrociati, accuse al vetriolo e sciabolate ben assestate.
E’ iniziato tutto intorno alle 11, quando Soru ha fatto sapere di non essere più disponibile a incontrare la Todde a casa sua, come da lei richiesto e da lui accettato, spostando l’appuntamento in un hotel per un incontro in diretta streaming e aperto alla stampa, perché “ormai di privato quell’incontro non aveva più nulla”. Colta di sorpresa, la Todde ha disertato, mentre Soru si è fatto trovare lì e ha parlato con i cronisti, raccontando che “già la scorsa primavera Alessandra venne a trovarmi e disse che, in caso di alleanza Pd-5Stelle, la candidata presidente sarebbe stata lei. Come poi è avvenuto. Io le dissi che le primarie erano necessarie, e che se non avesse accettato avrei optato per altre strade, ma lei ha detto che le primarie non si sarebbero fatte . Ha detto anche che a noi fuoriusciti dalla coalizione vuole riportarci a casa, ma noi siamo a casa, semmai doveva essere lei con il suo partito populista a entrare più delicatamente a casa nostra. Invece, l’ha mandata in frantumi”. Soru ha anche ironizzato sul fatto che la Todde si sia sottratta proprio al metodo 5 Stelle, ovvero la diretta streaming tanto cara da essere utilizzata anche per gli incontri di partito.
Poco dopo, le dichiarazioni della Todde in piazza Garibaldi sempre a Cagliari, che ha negato di essere mai andata da Soru in primavera a dirgli che sarebbe stata candidata. “Quello che ha detto è solo nella sua testa, io sono stata scelta all’unanimità dal tavolo di coalizione dopo incontri e confronti, dopo assemblee e discussioni, solo allora è stato scelto il mio nome. Perché non sono andata all’incontro con Soru? Gli incontri pubblici si fanno con gli avversari, non lo considero tale, dovevamo invece incontrarci da soli e parlare per provare a ricucire la situazione e confrontarci sulla Sardegna, non certo davanti a tutti”.
Passata qualche ora, Todde ha pubblicato un post fiume sui social, da sempre strumento preferito dei 5 Stelle, in cui si difende dalle accuse e le rilancia, imputa a Soru di frequentare “ben altre case private” e di essere lui semmai ad andare a Roma a trattare. In chiusura di questa delirante giornata politica, il comunicato dei partiti che sostengono la Todde. “Ci stringiamo intorno a lei e continuiamo a tenere la mano tesa verso Soru, non è tardi per ricucire”, è il senso del messaggio. Ma forse è già troppo tardi.