“Mi candido, mi voti?”: sulle chat di whatsapp la campagna elettorale per le regionali in Sardegna è già iniziata. Quando ancora non si sa che esito avranno decisioni, ricorsi e controricorsi, in tanti si portano avanti per guadagnare terreno nella possibile campagna elettorale d’autunno. E così, con tanto di santino e di richiesta di voto, è già partita la campagna elettorale in salsa social.
Per capire cosa davvero succederà alla legislatura bisognerà però attendere ancora qualche settimana. Intanto, il 20 marzo c’è l’udienza al tribunale civile di Cagliari dove la Todde ha presentato ricorso contro la decisione dei giudici del collegio di garanzia elettorale della corte d’appello di Cagliari che lo scorso 3 gennaio l’hanno dichiarata decaduta per irregolarità nelle spese elettorali. E poi c’è la corte costituzionale che dovrà esprimersi sul conflitto di attribuzioni con il governo dopo l’impugnazione dell’ordinanza di decadenza: come noto, la tesi sostenuta è che si è applicata una normativa statale a un caso regionale superando così i confini delle rispettive competenze.
C’è poi una questione di cui si parla poco ma che è estremamente importante: la decisione della corte costituzionale sull’impugnazione della legge aree idonee per le rinnovabili impugnata dal governo. Scontato, a quanto pare, che la legge sarà dichiarata incostituzionale: a quel punto si dovrà spiegare ai sardi perché in un anno e mezzo si è parlato solo di rinnovabili, lasciando allo sbando qualunque altra cosa e in primis la sanità, per poi farsi bocciare le leggi e lasciare di fatto la Sardegna nella situazione in cui era prima.











