Come gruppo consiliare di Forza Italia Sardegna, siamo compiaciuti di apprendere che i 5 Stelle, tramite il leader nazionale del movimento ed ex presidente del consiglio, Giuseppe Conte, abbiano dato vita ad una clamorosa “inversione a u” sulla responsabilità civile dei giudici. Certo è sorprendente che il sostegno “politico” perfettamente legittimo di Giuseppe Conte ad Alessandra Todde venga affiancato da un suggerimento squisitamente “giurisprudenziale” che fa letteralmente a pugni con la loro storia all’interno delle istituzioni democratiche.
Suggerire alla presidente Todde di richiedere il risarcimento dei danni al collegio di vigilanza elettorale, reo a suo parere di aver espresso un parere di decadenza “palesemente illegittimo”, apre a una serie di considerazioni che prescindono dalla “quaestio” in se e ci catapultano in un contesto politico più ampio e gravoso”. Così i consiglieri regionali di Forza Italia Sardegna. “No che non lo sia la decadenza di una governatrice e di un consiglio regionale legittimamente eletti, ma le parole di Conte vanno lette, analizzate e, come in questo caso, decisamente criticate anche da una prospettiva diversa. Affermiamo questo perché i cittadini ne hanno fin sopra i capelli di chi fa uso di dichiarazioni e slogan confezionati a seconda della convenienza del momento, dello spazio e del tempo in cui vengono pronunciati. Il voto contrario dei 5 stelle alla riforma sulla Giustizia in sede di Camera dei Deputati di qualche giorno fa è una plastica dimostrazione della confusione e delle profonde e sostanziali contraddizioni che con nonchalance e palese ingenuità albergano all’interno dei pentastellati.
Come Forza Italia ci teniamo inoltre a sottolineare che, un’eventuale azione per accertare la responsabilità civile dei Giudici, dovrà essere applicata sempre e comunque solo dopo il terzo grado di giudizio, ossia quando il provvedimento ritenuto lesivo sia diventato oramai definitivo. Questo – concludono i consiglieri regionali – deve valere sempre e a tuti i livelli; sia che riguardi procedimenti nei confronti di politici, di imprenditori, di semplici cittadini, sia verso la magistratura”.