Ora possiamo dirlo con certezza: Cagliari è pazza di Massimo Zedda. Pazza delle sue rotonde. Pazza della scelta di realizzare il Gay Pride al Poetto e presto nelle strade del centro. Pazza della sua scelta di non dire una parola sul caso Ryanair. Pazza, soprattutto, del Poetto: se abbiamo un bel Poetto, con sa passillara riqualificata e i chioschetti con le birrette, noi a Cagliari siamo contenti. Al primo sole andiamo tutti lì e dimentichiamo la disoccupazione, le tasse da pagare.
Cagliari è pazza di Zedda anche grazie ai giornali online e ai social network che lo hanno reso sempre popolare, pazza delle sue piste ciclabili perfette che hanno cambiato per sempre la viabilità in città. Apprezzata anche la scelta di non dire nulla sui tanti negozi chiusi in centro, di portare la tassa rifiuti al più 83 per cento senza migliorare la raccolta in città.
Sono paradossi, ovviamente. Zedda ha meritato questa vittoria e stavolta passa per sempre alla storia di Cagliari, come il sindaco che ha portato il centrosinistra a un successo mai avuto. Cancellando o quasi un centrodestra tramortito, ed è chiaro che in questa partita sono scesi in campo anche i poteri forti: l’Unione Sarda sempre morbida col sindaco, mai un articolo polemico. Ed è lampante che anche la massoneria ha strizzato l’occhio a chi era già alla guida della città, in maniera pienamente legittima. Insomma tutti pazzi per Massimo Zedda, da oggi uno dei sindaci più popolari d’Italia, uno che vince sempre e convince. Il secondo mandato sarà difficilissimo, dovrà essere all’altezza di un plebiscito.










