Dalle energie rinnovabili ai ticket sanitari, fioccano le frodi in Sardegna: danni per 3,3 milioni

C’è chi ha puntato sui “certificati bianchi” per ottenere i rimorsi legati alle energie rinnovabili ma anche chi, nonostante avesse un reddito o possedesse beni, è riuscito ad ottenere esenzioni per farsi curare: decine di “furbetti” beccati dalla Guardia di Finanza. GUARDATE il VIDEO


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È pari a 3,3 milioni di euro l’importo delle frodi scoperto dai reparti della Guardia di Finanza, nel 2019, in Sardegna. 686mila e spiccioli, invece, i soldi legati alle spese previdenziali, assistenziali e sanitarie. I denunciati? Sessantacinque. E i finanzieri, inoltre, hanno segnalato alla magistratura contabile danni per oltre 36 milioni di euro, con il coinvolgimento di 116 persone. Frodi, in una sola parola. E ad essere colpito, ovviamente, è il settore pubblico. Dagli appalti agli incentivi alle imprese, passando per il mondo della sanità: “Sono i settori più attaccati”, conferma Gioacchino Angeloni, generale di brigata e comandante regionale della Guardia di Finanza: “Grazie ai nostri poteri contrastiamo la lotta allo sperpero e alla frode, vengono erogate provvidenze non dovute, tra attestazioni falsi e raggiri”.

E il settore della sanità è “complesso”, osserva Angeloni. Le Fiamme Gialle verificano “il reddito, incrociando le varie dichiarazioni, e il possesso di beni”. Ecco, in sintesi estrema, come saltano fuori i “furbetti” del ticket, per esempio. “Un altro settore, quello degli appalti, è particolarmente foriero di violazioni, ma non tutte costituiscono un reto. Ci sono irregolarità che possono costituire un danno all’erario. Recentemente, nel nord Sardegna, alcune aziende hanno ottenuto provvidenze sui ‘certificati bianchi’ che vengono attribuiti alle società che vogliono sviluppare energie rinnovabili e hanno diritto a un reintegro dei capitali investiti da parte del servizio energetico”.


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