“Non è possibile che la terza città sarda non si occupi della Sardegna”. Basta questa frase per capire che Graziano Milia, il sindaco di Quartu rieletto due anni e mezzo fa per la terza volta, vuole in qualche modo entrare in campo per le prossime elezioni regionali. “Ma voglio farlo da sindaco di Quartu”, precisa sin da subito Milia. Certo, a un anno dal voto sono dichiarazioni prudenti, che fanno magari pensare alla creazione di una lista, rigorosamente civica. Ma l’incontro a Casa Olla si è dimostrato essere solo sulla carta un bilancio di metà consiliatatura, più un “io ci sono, nel caso cercatemi” non detto ma fatto capire. Oltre agli centinaia di quartesi, infatti, c’erano i big di tutto il centrosinistra sardo e dell’M5S: presenti, tra i tanti, i consiglieri regionali Massimo Zedda, Maria Laura Orrù, Michele Ciusa, Pino Calledda, il candidato a sindaco di Assemini Mario Puddu e l’ex primo cittadino di Capoterra Francesco Dessì, Claudia Medda di Italia Viva, il sindaco di Quartucciu Pietro Pisu più altri consiglieri comunali e regionali, tutti di centrosinistra, e Giovannino Deriu di Rifondazione Comunista.
Milia ha parlato dei primi trenta mesi da sindaco, rieletto per la terza volta, di Quartu: “Per me un’amoia sufficienza, voto dieci alla mia Giunta e a tutti i consiglieri, di maggioranza e opposizione. Abbiamo fatto quello che non ho fatto le altre volte, cioè fatto uscire la città dalle difficoltà proiettandola e radicandola verso il futuro”, ricordando “le fornaci Picci, la risistemazione del Poetto, le nuove distillerie Capra e lo studentato, in collaborazione con l’Ersu”. E racconta anche di qualche difficoltà e momenti di tensione vissuti: “Un cittadino arrivó a minacciarmi con un coltello, poi la sua situazione si risolse e quando mi vide nuovamente in strada mi ringrazió”. Poi il capitolo Quartu va in soffitta ed è il valzer dei temi regionali, a partire dai fondi del Pnrr e una idea green della Sardegna: “Può diventare una regione a emissioni zero, sfruttando le risorse naturali, bisogna capire come e con quali risorse economiche”. Poi, i trasporti: “Nord e sud, ma anche la parte orientale della Sardegna, vanno collegati in modo veloce”, ed è chiaro il riferimento alle ferrovie. “Città quali Bologna, Milano o Firenze, con l’altra velocità, hanno avuto benefici grossi”. Spazio anche ai rifiuti: “Il sistema di smaltimento attuale non mi convince, lo attuiamo tutti ma non ho mai visto così tanti pezzi di territorio invasi dalla spazzatura. Quartu spende 100mila euro all’anno per le bonifiche. Sui termovalorizzatori vorrei sentire gli scienziati, non è detto che inquini più delle discariche”. A seguire le bordate a Solinas, partendo dalla sanità: “Per l’abbattimento delle file si è speso pochissimo delle risorse a disposizione. È mai possibile che in 4 legialature ci siano state altrettante riforme sanitarie? Ci sono forze e interessi anche personali quando, invece, ogni paziente va seguito. La Giunta Solinas sta lavorando male, si vede. Lo stesso Solinas ci ha provato ma non c’è riuscito”. E per vincere nel 2024, Graziano Milia ha le idee chiare: “Sì a un patto autonomistico. Vincerà chi si doterà più di un profilo civico raccogliendo civismo”.
Ma come potrebbe fare Milia per diventare il candidato del centrosinistra alla Regione? Le ipotesi, tutte da verificare e confermare, sono varie. O con l’ok di tutti i partiti, magari saltando le primarie, o con la precisa richiesta dal Pd, con tutto il partito che potrebbe sposare una ipotetica richiesta di una determinata area, magari quella guidata da un amico e politico al quale Graziano Milia è molto legato: Antonello Cabras, o qualcuno molto vicino a lui. Nelle prossime settimane si saprà sicuramente qualcosa di più.











