Crociere, futuro nero per la Sardegna: “Tanti turisti persi per le regole anti Covid, a Cagliari solo 15mila passeggeri”

Distanziamento, tour blindati e tampone per tutti. I vacanzieri approdano da altre parti e snobbano l’Isola, l’amara analisi del presidente dell’Authority Massimo Deiana: “In altre destinazioni regole diverse, è posibile fare quello che qui, invece, non è stato consentito. Condivido le norme su sicurezza e salute legate al Covid, a Cagliari siamo passati da 800mila a quindicimila crocieristi in dodici mesi”


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Sarà lunga e dura, durissima, la ripresa del settore delle crociere in Sardegna e Cagliari. I numeri dei crocieristi sono bassissimi, abbattuti dalla pandemia e dalle regole che, a seconda delle destinazioni, sono totalmente diverse. La rivelazione, amarissima, arriva dal presidente dell’Autorità portuale di Cagliari, massimo Deiana. “Nel 2022”, spiega Deiana, durante l’incontro legato al turismo all’aeroporto di Cagliari, “avremo molti passeggeri in meno rispetto al 2021”. Il motivo? “Le modalità e le regole di accoglienza dei turisti per quanto riguarda la salute e la sicurezza”. Cioè niente navi strapiene, tour blindati e verifiche quasi continue sull’eventuale positività al virus di tutti i passeggeri: “Regole che condivido”, premette Deiana. Ma che hanno portato, in parallelo, al crollo di arrivi: “Altre destinazioni hanno adottato regole diverse dalle nostre, consentendo di poter fare ciò che, invece, qui non è stato mai consentito”. E la frittata, quindi, è completa. Dal mare arrivano sorrisi solo per quanto riguarda i numeri dei passeggeri dei traghetti: “Sei milioni, dati in ripresa dopo i 2,8 milioni causati dalla pandemia”.
Ma il problema grosso resta quello dei vacanzieri a bordo delle crociere. Si passa, infatti, dagli ottocentomila crocieristi del 2020 agli appena 15mila dei primi dieci mesi del 2021.


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