Lavoro nei giorni festivi: “Non tutti vogliono lavorare”, l’appello lanciato da tutti e tre i sindacati, CGIL CISL e UIL, per chiudere i supermercati in queste festività doppiamente rosse. Le ragioni del “si” dal segretario della UIL: “Come ogni anno, insomma, c’è questa polemica del lavoro a Santo Stefano. Ma questo è un anno particolare, quello del covid, molti vorrebbero festeggiarlo a casa con pochi familiari”. Ma la pandemia non ferma le attività commerciali, soprattutto quelle alimentari, che rimarranno aperte.
“Era scontato” che le categorie che rappresentano i lavoratori prendessero una posizione avversa “mandando una comunicazione al presidente Solinas, chiedendo di intervenire per permettere ai lavoratori di rimanere a casa. Appello che non ha ancora avuto riscontri, in una situazione che ha dell’incredibile”. Insomma, “basta pensare ai ristoratori che saranno costretti a chiudere per tutte le prossime giornate, perdendo fatturati in momenti di grossa difficoltà, invece in altri settori rimane tutto aperto con il pericolo di rischi di contagi, perché con le attività commerciali alimentari aperte si possono avere affluenze di clienti importanti, assembramenti, quindi, possibilità di contagio”. Insomma, una scusa per uscire durante i giorni di zona rossa: “È normale che molti faranno la spesa il 26”.
Un tema scottante, che divide i lavoratori: quelli che ora sono disoccupati, in genere, non condividono queste posizioni.










