Crisi in città, ora chiudono anche i “compro oro”: finiti i gioielli

Bolognese: “La gente non ha più oro da vendere”


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Cagliari, la crisi colpisce anche i “compro oro”. Il trenta per cento di questo tipo di attività ha abbassato le saracinesche: su cinque punti vendita presenti tra via XX Settembre e piazza Garibaldi, solo uno resiste. “Era prevedibile – spiega il presidente di Confesercenti della provincia di Cagliari, Roberto Bolognese – dopo un boom iniziale ora la gente ha finto l’oro da vendere: questo fa capire il livello di crisi economica che stiamo vivendo”. A incidere anche la repentina discesa dei prezzi e delle quotazioni dell’oro: un grammo del prezioso metallo giallo viene attualmente quotato in borsa per 20 euro, all’inizio del 2013 più di 40 euro, esattamente il doppio.

Negli ultimi anni i “compro oro” sono spuntati come funghi in diversi punti della città, con insegne che comparivano dall’oggi al domani nelle vie del centro, e pian piano anche nei quartieri periferici. Un fenomeno legato alla crisi economica generale: in molti, non riuscendo a far fronte alle spese di tutti i giorni, hanno deciso di disfarsi di oggetti e gioielli in oro in cambio di qualche euro a grammo. C’è chi addirittura ha venduto la propria fede nuziale per pagare bollette o fare la spesa. Ma negli ultimi mesi c’è stato un cambio di rotta, e si assiste al fenomeno contrario: i negozi “compro oro” stanno chiudendo uno dopo l’altro. Le statistiche parlano di un 30 per cento di attività chiuse negli ultimi mesi. Solo in via XX Settembre e via Sonnino, dove si concentrava il maggior numero di punti vendita, in tre hanno chiuso i battenti.

 


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