Il virus circola in Sardegna. Nessuno è immune e perciò dobbiamo tutti prendere le precauzioni. Anche per non caricare troppo un sistema sanitario quasi allo stremo. “Oramai il virus lo abbiamo in casa. Dobbiamo avere la consapevolezza che la stagione estiva ci ha portato il virus e con questo stiamo convivendo nella quotidianità”. L’allarme è di Sergio Marracini
Direttore Ospedale Covid Santissima Trinità di Cagliari, “nessuno di noi è immune e nessuno di noi è isolato da possibili contatti e circolazione. Senza distinzione di residenza, professione e ceto sociale; nei Paesi e nei condomini.
Il numero reale dei positivi è molto più alto di quello ufficiale perché la gente testata è una minima parte. Amici, parenti e conoscenti: tutti oggi sono possibili contatti. La protezione, con e verso chiunque si incontri e si frequenti, è necessaria per evitare che cresca il numero dei positivi che ieri erano asintomatici, oggi sono possibili sintomatici e domani possibili ricoveri in ospedale.
Non si può pensare di scaricare sul sistema ospedaliero e sanitario la difesa del nostro territorio che ormai è completamente invaso.
Non dimentichiamoci che, mentre le altre regioni hanno avuto la pausa estiva per riorganizzare gli ospedali e il sistema territoriale, in Sardegna non abbiamo mai avuto nessuna pausa: quando in ospedale c’erano ancora pazienti della “prima ondata”, sono arrivati quelli della “seconda”.
Il personale sanitario, di ogni ordine e grado, è molto stanco e emotivamente provato. Va sostenuto e non accerchiato nel tentativo di trovare, come si fa spesso in Italia, il colpevole.
Può sembrare banale e ripetitivo ma è importante: 1) il comportamento individuale, responsabile e di buon senso, 2) l’uso delle mascherine per la protezione propria e del prossimo, 3) la vaccinazione antinfluenzale, 4) evitare sia gli allarmismi che i menefreghismi dannosi, abbassiamo i toni perché il momento è difficile ma ne usciremo comunque”.









