La donna è sempre più vittima della violenza in genere ma occorre reagire, parlarne e mai isolare il triste fenomeno. Questa mattina davanti all’ex carcere di Buoncammino a Cagliari sono in migliaia a manifestare la voglia di riscatto: ecco quindi lo sciopero internazionale femminista, sono almeno una ventina le associazioni provenienti da tutta l’Isola, tanti studenti, poi anche le rappresentanze di Unica 2.0, con striscioni, slogan e colori rosa sul viso: “Tutti insieme, uomini compresi – afferma Anna Moi, ex insegnante in pensione e attualmente del direttivo di Agende Rosse – per garantire il rispetto della donna in qualsiasi contesto sociale, lavorativo, senza discriminazioni alcune e rompere il muro del silenzio”.
Amplifica il messaggio di speranza anche Francesca Ena, fondatrice di “I Giardini di Rita” che si occupa di bimbi e mamme vittime di femminicidio: “Non si possono cambiare le cose – dice – senza la presenza maschile perché uniti si può e si deve, con progetti comuni, attraverso dialogo e aiuto reciproco”. Anche Bruna Moi attivista della rete “Non una di meno Sardegna” porta avanti un principio positivo e sinergico: “Tanti uomini non scendono in piazza – afferma – ma ci sono ugualmente col cuore, nelle azioni di tutti i giorni per dire basta alle drammatiche scene di cattiveria che colpiscono ancor oggi migliaia di ragazze, mamme, donne”. Il corteo ora si è snodato lungo le principali vie cittadine inondando di rosa questa lunga giornata dell’8 marzo.













