“Condanniamo con fermezza l’istigazione alla violenza da parte delle istituzioni locali e dei sindacati, che hanno trasformato una manifestazione di cittadini in un terreno di scontro e tensione. È inaccettabile che si definiscano fascisti e estremisti dei giovani che, pacificamente e nel rispetto delle leggi, hanno voluto far sentire la loro voce”. Con queste parole l’UGL aveva stigmatizzato l’Amministrazione Zedda circa i cortei che si sono tenuti sabato a Cagliari.
Il sindaco Zedda interviene duramente rispondendo alle accuse: “La libertà di espressione e il diritto a manifestare lo si è ottenuto nel ‘45 quando hanno prevalso la libertà e la democrazia. Se avessero vinto loro, i fascisti, saremmo in carcere, da innocenti, se non peggio, nei campi di concentramento – questo parafrasando Vittorio Foa, antifascista, ebreo, partigiano, azionista, socialista eletto parlamentare da indipendente nel PCI.
I provocatori e gli atti violenti vanno sempre stigmatizzati e condannati.
Come queste parole, le uniche da me rilasciate, possano incitare alla violenza, lo sa solo il segretario UGL Cagliari, Andrea Geraldo. Riguardo alle sue gravissime affermazioni, non appena possibile, con il mio difensore, introdurremo le iniziative giudiziarie ritenute più opportune”.










