Ogni giorno, ormai da mesi, scienziati, medici, esperti lavorano a pieno ritmo per studiare, conoscere e capire il nuovo coronavirus covid-19, causa della grave emergenza sanitaria globale.
Ha destato non poche preoccupazioni la possibilità che il virus si propaghi più di quanto non si pensasse. A tal proposito il medico infettivologo Antonio Pintus che opera presso il reparto di malattie infettive di Sassari, uno dei centri più colpiti dell’isola dal covid-19, spiega chiaramente le doverose precisazioni riguardo la diffusione del nuovo coronavirus nell’aria, che parrebbe più duratura di quanto si pensasse all’inizio. “Bisogna fare delle puntualizzazioni. Innanzitutto sappiamo bene che il virus si trasmette attraverso le goccioline di aria emesse con la respirazione da parte di un soggetto contagiato – spiega Dottor Pintus – queste goccioline potrebbero propagarsi per massimo 1 o 2 metri ( ricordiamoci distanza di sicurezza )dopodiché cadono subito a terra; lo studio riguarda pazienti ricoverati e sottoposti a ventilazione meccanica, in quel caso il virus potrebbe permanere più a lungo nella stanza e praticamente diffondersi come un aerosol e può durare nell’ambiente anche un paio d’ore. Questo è il motivo per cui quando io e i miei colleghi entriamo nelle stanze con pazienti covid positivi, siamo vestiti come degli astronauti, indossiamo una maschera con filtro ffp3, un’altra maschera in plastica trasparente sugli occhi e per finire una visiera, sempre trasparente, oltre a una tuta che ci copre completamente. Quando usciamo dalla stanza un operatore ci aiuta a togliere tutto e ci cosparge di una soluzione di ipoclorito di sodio (varechina!!) e acqua, che disattiva eventuali particelle di virus”.
Le misure che ogni singolo cittadino ha imparato ad adottare per evitare il rischio di contrarre il coronavirus (distanza di almeno un metro, protezione naso/bocca, guanti, una buona disinfettata generale anche a oggetti e abbigliamento ogni qual volta si rientra a casa dopo le rare uscite per necessità e, soprattutto, il restare a casa) sono raccomandate più che mai. “Ma soprattutto non avere contatti in questo periodo è la difesa più grande – aggiunge Antonio Pintus – il contagio è interumano, dobbiamo avere pazienza ora, passerà anche questa”.












