“Coronavirus, la base aerea di Decimomannu utilizzata per i militari già presenti in Sardegna”

Il ministero della Difesa conferma di aver scelto il luogo “per l’eventuale sorveglianza sanitaria solo dei militari in servizio nell’Isola: con Protezione Civile e Regione stiamo cercando altre strutture per cittadini entrati in contatto con persone affette dal virus”


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La base aerea di Decimomannu è una delle cinque strutture scelte dal ministero della Difesa “come struttura solo per un’eventuale sorveglianza sanitaria di militari in Sardegna”. A comunicarlo è il ministero della Difesa con una nota ufficiale. “Per rispondere a una necessità di sorveglianza sanitaria, fondamentale in questi giorni per tutelare nel miglior modo possibile la salute dei militari presenti in Sardegna e dei cittadini, la base aerea di Decimomannu potrà essere, al pari di altre strutture individuate sul territorio nazionale per altre regioni, l’ente di riferimento per l’eventuale sorveglianza sanitaria che dovesse rendersi necessaria per i militari in servizio nell’isola. Nell’eventualità in cui si rendesse necessario l’utilizzo della base, dunque, si tratterebbe di una misura solo per i militari presenti in Sardegna. Tale decisione rappresenta una forma di tutela della salute sia per i militari, sia per tutta la cittadinanza”, spiega il sottosegretario Giulio Calvisi. Qualche ora fa, l’ex presidente sardo Mauro Pili aveva detto che la struttura era stata scelta “per le quarantene del sud Italia”.

 

In seguito, però, è arrivata la precisazione del ministero. “La sorveglianza sanitaria è un provvedimento che si rende utile per filtrare preventivamente situazioni che, altrimenti, andrebbero a intasare in modo inappropriato le strutture dei pronto soccorso del Servizio sanitario nazionale. Non sono previsti illogici, antieconomici e pericolosi (dal punto di vista sanitario) trasferimenti nell’isola di militari a rischio contagio provenienti da altre regioni o dall’estero. E chiarisco che stiamo parlando di persone sane che, in caso di successiva positività al virus, verrebbero prontamente trasferite presso strutture del Servizio sanitario nazionale. Il ministero della Difesa, inoltre”, prosegue la nota, “attraverso il Comando operativo di vertice interforze, la Protezione Civile e l’assessorato alla Sanità della Regione Sardegna – prosegue il Sottosegretario – è all’opera per individuare altre strutture (speriamo solo eventuali) da destinare ai cittadini eventualmente entrati in contatto con persone affette dal virus e da sottoporre a sorveglianza sanitaria. Attualmente, sono state individuate 1500 strutture della Difesa per oltre 5000 posti letto, di cui più di 200 (posti letto) in Sardegna. Desidero ringraziare tutto il personale sanitario e le nostre forze armate e dell’ordine, la Protezione Civile e tutta la pubblica amministrazione attivamente impegnati e coinvolti nelle misure di contrasto dell’emergenza sanitaria a supporto della popolazione” – conclude Calvisi.


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