Nel mese di dicembre 2014 sono state trasmesse n. 3548 comunicazioni di conguaglio dei canoni di locazione su una platea di circa 7000 alloggi di edilizia a canone sociale ubicati nel Distretto di Cagliari, ricomprendente i comuni siti nella provincia di Cagliari e del Medio Campidano. Circa il 65% delle comunicazioni riguarda conguagli che vanno da 100 a 3000 euro. Solo in n. 156 casi, pari al 4,40% del totale, si tratta di importi superiori ai 10.000 euro.
L’importo complessivo dei conguagli è pari a 10.169.584,03 euro, minori entrate che hanno inciso pesantemente sulla capacità dell’Azienda di garantire un adeguato livello di interventi manutentivi sul territorio e garantire un più celere ripristino delle condizioni di agibilità per gli alloggi di risulta da consegnare agli aventi diritto.
L’importo medio del conguaglio per utente è quindi di € 2866,28 riferito ad un arco temporale di 4 anni ossia con importo medio per anno pari a € 716, 57.
L’Azienda nella consapevolezza che non trattasi di morosità in senso stretto non essendo correlata ad omessi versamenti dell’utenza, ha messo in campo ogni iniziativa possibile per ridurre fortemente l’impatto, in particolare nei casi di importi rilevanti o di nuclei familiari che allo stato attuale abbiano una situazione reddituale che li collochi nelle fasce più basse indicate dalla normativa che regolamenta le modalità di determinazione del canone di locazione (L.r. n. 7/2000).
In particolare, ha proposto ed ottenuto con l’avallo dell’Assessore ai Lavori Pubblici e della Giunta regionale, l’adozione di due atti di indirizzo:
– Il primo consente di destinare attraverso un bando speciale, le somme accantonate a titolo di residuo (pari a circa 1.142.000 euro) per il fondo sociale, a chi si impegni con la sottoscrizione di un piano di rateizzazione a rientrare dal debito da conguaglio. Si formulerà una graduatoria che porterà l’erogazione di un contributo che andrà a ridurre l’importo del conguaglio entro il limite dell’incidenza massima sul reddito della somma tra canone e rata, sulla base di quanto stabilito con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 36/20 del 5 settembre 2000.
Il secondo, adottato con Deliberazione della Giunta regionale, amplia la durata del piano di rateizzazione da 5 ad 8 anni nel caso il conguaglio abbia importi pari o superiori ai 3000 euro o anche nel caso di importi inferiori se, si tratti di assegnatari collocati attualmente nelle fasce più basse di reddito.
I due strumenti sono complementari e consentiranno di ridurre i conguagli e di dilazionare il rimborso con un durata che renderà la rata mensile, sommata al canone, assolutamente gestibile anche qualora, come in molti casi, la situazione reddituale attuale non corrisponda più a quella che ha portato a determinare il conguaglio.
In ipotesi, nel caso, più ricorrente, di importi del conguaglio pari a 3.000 euro si è passati da una rata mensile di 50 euro ad una rata mensile di 31,25 euro, ossia in generale la maggior durata del piano di rateizzazione determinerà una riduzione di circa il 40% della rata mensile. Inoltre, se si considera l’importo medio annuo di 750 euro a fronte di un conguaglio complessivo di 3000 euro, l’aumento mensile di canone per anno che avrebbe ricevuto l’utente qualora si fosse tempestivamente potuta accertare la situazione reddituale, sarebbe stato di euro 62,50 mensili ossia esattamente il doppio di quanto graverà mensilmente il conguaglio con un piano di rientro in 96 rate.
In buona sostanza, l’utente sta versando quanto dovuto più tardi, in più tempo ed con un minor aggravio mensile rispetto a quello che avrebbe avuto se l’Azienda avesse potuto a suo tempo fatturare correttamente il canone, ossia gli aumenti di quattro anni del canone li sta pagando in 8 anni.












