Nessun aumento salariale e turni di lavoro massacranti, esplode la protesta dei commessi degli ipermercati sardi che da due anni chiedono il rinnovo del contratto. Oltre cento tra dipendenti e sindacalisti, della Uil, Cisl e Cgil, delle aziende della grande distribuzione che oggi hanno manifestato in piazza Yenne, in concomitanza con lo sciopero nazionale. “Da parte nostra rimane la voglia di lavorare – spiega Sonia Olla, commessa del Carrefour da oltre vent’anni – Ma devono riconoscerci i nostri diritti. Vogliamo poter scegliere se lavorare la domenica, anche perché chi ce lo impone non sa minimamente cosa voglia dire: un sacrificio che troppo spesso ci fa trascurare la famiglia”.
A incrociare le braccia i lavoratori delle aziende delle grande distribuzione organizzata che aderiscono a Federdistribuzione “E’ una battaglia di civiltà – sottolinea Cristiano Ardau, segretario generale della Uiltucs di Cagliari e Sardegna – Centinaia di lavoratori sardi senza contratto nazionale da ben 23 mesi, senza aumenti salariali e aggiornamento dei diritti e delle tutele”. Una situazione che riguarda i dipendenti di Auchan, Carrefour, La Rinascente, Iperpan, Gieffe, Bricocenter, Profumerie Limoni e Metro, “che si ostinano a non rinnovare il contratto nazionale”, aggiunge Ardau. “Queste aziende – precisa Simona Fanzecco, segretaria Filcams Sardegna – si sono dichiarate indisponibili a erogare gli aumenti salariali, e hanno determinato un grave arretramento rispetto ad alcuni istituti come i permessi retributivi e la distribuzione dell’orario di lavoro”. A peggiorare la situazione le procedure di licenziamento collettivo, i contratti di solidarietà e il ricorso alla cassa integrazione “ormai all’ordine del giorno – denunciano i sindacati – e che deteriorano ancora di più le condizioni di lavoro in punti vendita aperti 365 giorni all’anno, spesso 24 ore al giorno”.










