In pochi minuti la notizia ha fatto il giro del web e dei social, suscitando soprattutto commenti sarcastici ma anche stupore per la singolare coincidenza. Nella notte fra il 115 e n16 febbraio, poche ore del blitz in Regione della guardia di finanza, il computer di Christian Solinas sarebbe stato rubato dalla sua auto in sosta sotto casa. Impossibile, dunque, consegnarlo: lo stesso governatore ha detto agli agenti che non poteva dar loro il dispositivo, come richiesto, perché gli era stato rubato. La denuncia ai carabinieri sarebbe stata fatta solo qualche giorno dopo, al rientro di Solinas da una trasferta di lavoro. La Procura, però, vuole vederci chiaro e ha chiesto l’acquisizione della denuncia.
Sono invece ancora sotto sequestro i telefonini degli indagati per corruzione nella doppia inchiesta del sostituto procuratore Giangiacomo Pilia – oltre a Solinas, il suo consulante Christian Stevelli e gli imprenditori Roberto Raimondi e Roberto Zedda – in attesa della decisione del tribunale del riesame, a cui i legali hanno presentato istanza di dissequestro.
Le due inchieste per corruzione avviate dalla Procura di Cagliari si concentrano su due vicende. La prima vede coinvolti con Stevelli e Solinas Roberto Raimondi: al centro, la promessa di una laurea ad honorem, con tanto di docenze, che sarebbe stata promessa a Solinas, secondo l’accusa grazie all’intermediazione di Stevelli, in cambio della nomina di Raimondi a direttore generale. Raimondi avrebbe anche procurato una serie di docenze a Solinas alla Unilink, in questo caso in materie giuridiche. La seconda inchiesta riguarda invece il compromesso di vendita all’imprenditore Roberto Zedda di un ex abazia a Capoterra – e la caparra incassata – di proprietà di Solinas, un’operazione che sarebbe servita al governatore come garanzia per accendere il mutuo per l’acquisto della sua villa milionaria al quartiere del Sole, vicino al Poetto di Cagliari. Secondo la Procura, i 500mila euro in più pagati rispetto al valore reale del rudere sarebbero una tangente versata dall’imprenditore in cambio di appalti pubblici.











