Nuova Città metropolitana, Truzzu contro la Regione: “Se ci commissariate ci difenderemo”

Il sindaco di Cagliari dice no all’allargamento a 72 comuni: “Le ragioni risiedono non nell’egoismo ma nella necessità di ragionare in ambiti omogenei su temi come i trasporti, i rifiuti, i servizi alla persona e l’istruzione. Se poi la riforma dovesse andare avanti così siamo pronti a difenderci in tutte le sedi”. Contrari anche i sindaci di Monserrato e Sarroch


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Lo aveva anticipato e lo ha confermato: davanti a una delegazione di sindaci, il primo cittadino di Cagliari, Paolo Truzzu, ha ribadito il no della città metropolitana di Cagliari alla riforma degli enti locali. L’occasione è stata l’audizione in commissione Autonomia del Consiglio regionale, presieduta da Pierluigi Saiu (Lega).

Il sindaco di Cagliari ha precisato in premessa: “Non parlo a titolo di partito né personale. La mia posizione è istituzionale e alla luce di questa preciso che l’assemblea dei sindaci della città metropolitana di Cagliari è contraria, come lo sono le parti sociali, all’allargamento a 72 comuni. Le ragioni risiedono non nell’egoismo ma soprattutto nella necessità di ragionare in ambiti omogenei su temi come i trasporti, i rifiuti, i servizi alla persona e l’istruzione. Se poi la riforma dovesse andare avanti così e giungere fino al commissariamento del sindaco della città metropolitana di Cagliari siamo pronti a difenderci in tutte le sedi”.

Una posizione condivisa da Francesco Mura (Fratelli d’Italia), che ha detto apertamente: “Il mio partito non voterà mai una riforma che potrebbe portare al commissariamento del sindaco della città metropolitana di Cagliari”.

Lo sbarramento è arrivato anche dall’opposizione, con gli interventi di Massimo Zedda e Diego Loi (Progressisti). Quest’ultimo, primo cittadino di Santulussurgiu, ha detto: “E’ evidente che una divisione di territori non si può definire a tavolino”. Invece l’ex sindaco di Cagliari ha attaccato la proposta di legge unificata: “Non siamo davanti a una riforma degli enti locali ma a un’ennesima moltiplicazione di enti, visto che non ci saranno i soldi per erogare servizi ma soltanto per pagare qualche dirigente”.

Hanno preso la parola i componenti della delegazione. Per Tommaso Locci (Monserrato) “un conto è un allargamento a Dolianova, Serdiana o Villasimius. Un altro è snaturare la città metropolitana”. Tore Mattana, ex consigliere regionale e sindaco di Sarroch, ha ricordato “le ragioni che hanno portato alla nascita della città metropolitana di Cagliari” e ha aggiunto che “non si può rischiare di perdere i risultati raggiunti”.

Per l’Udc il leader Giorgio Oppi ha auspicato “da parte dei sindaci una qualche proposta: in mancanza ci assumeremo in aula come sempre le nostre responsabilità”. Oppi ha anche sollecitato la necessità che il territorio metropolitano coinvolga Domusdemaria, “vista la vicinanza con Pula”.

Per il relatore della proposta unificata, l’on. Antonello Peru (Udc), “il testo di legge al quale siamo giunti dimostra il fatto che ci stanno a cuore tutti i comuni della Sardegna e non soltanto quelli più vicini ai “caminetti” delle città metropolitane. Non va bene che funzionino meglio i municipi più vicini alle città capoluogo di provincia”.

Al termine il presidente Saiu ha concluso dicendo che “la riforma degli enti locali non è stata da noi intesa come un terreno di scontro. Abbiamo provato sino a oggi a fondere differenti opinioni dando a tutti la possibilità di essere ascoltati dalla commissione Autonomia in un dibattito pubblico e seguito dai media. Terremo comunque conto del punto di vista esposto oggi ma la parola ultima spetta all’Aula, che in democrazia è sempre sovrana”


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