Si sono concluse le operazioni di voto per l’elezione del Consiglio Metropolitano di Cagliari, che sisono svolte nella giornata di lunedì 29 settembre.
Secondo i dati ufficiosi, il verbale infatti deve essere approvato dall’Ufficio elettorale, i seggi sono ripartiti in questo modo:
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Lista “Sardegna al centro 20Venti” – n.2 seggi;
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Lista “Campanili d’Italia” – n. 2 seggi;
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Lista “Riformatori Sardi” – n. 1 seggio;
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Lista “Comunità Metropolitane” – n. 9 seggi.
Risulterebbero quindi eletti i consiglieri:
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Lista “Sardegna al centro 20Venti”: Maria Caterina Argiolas, Martino Sarritzu;
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Lista “Campanili d’Italia”: Gianluca Dessì, Roberto Mura;
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Lista “Riformatori Sardi”: Francesco Raffaele Onnis;
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Lista “Comunità Metropolitane”: Antonio Pani, Elisa Usalla, Maria Barbara Pusceddu, Isacco Fanni, Omar Zaher, Rachele Garau, Antonio Concu, Stefano Piano, Matteo Massa.
L’affluenza è stata pari al 73,24% con 731 votanti su 998 aventi diritto.
Le parole del sindaco Massimo Zedda che sarà alla guida: “In questo nuovo assetto territoriale, la Città metropolitana di Cagliari si compone oggi di 70 Comuni e oltre mezzo milione di abitanti. Un territorio vasto e diversificato che si estende dalle coste del Sud Sardegna alle pendici del Gennargentu. Una porzione di Sardegna ricca di insediamenti archeologici e monumenti, paesaggi di straordinaria bellezza, arricchiti da tradizioni e produzioni agricole.
Insieme alle Sindache e ai Sindaci, alle consigliere e ai consiglieri, guideremo una città metropolitana che dovrà dare risposte alle cittadine e ai cittadini su temi quali l’istruzione, l’ambiente, le politiche sociali. Dobbiamo investire sul trasporto pubblico locale, sulle infrastrutture e la sicurezza delle nostre strade. Non deve essere pericoloso uscire di casa la mattina e morire in un incidente stradale o sul lavoro. L’abbandono degli studi e l’edilizia scolastica sono ugualmente temi da trattare con le nuove e i nuovi eletti.
Un lavoro che sarà fatto insieme alla Regione e a tutte le comunità, anche per ciò che riguarda il comparto unico. Migliorare gli stipendi dei dipendenti comunali, delle Province e delle città metropolitane – il loro è il peggior contratto del pubblico impiego in Italia – è un altro passo verso una società più giusta e competitiva”.













