Di Amici della Bicicletta Cagliari
Leggendo la rassegna-stampa degli ultimi due mesi circa si evince che esisterebbero due categorie di cittadini: i ciclisti indisciplinati/nullafacenti e gli automobilisti ligi alle regole/lavoratori che soffrirebbero del restringimento della carreggiata fatto per le piste ciclabili. Questa è una semplificazione della “fauna” stradale che noi – come ciclisti urbani – non possiamo che segnalare a tutti i cittadini dotati di intelletto: esistono, infatti, i ciclisti della domenica (gli sportivi, che non usano le piste ciclabili perché, appunto, si devono allenare alla velocità); esistono anche le persone che, per motivi di distanza, di bagaglio, non possono che usare l’automobile per andare a lavoro… Ma…ce ne sono altri: persone come quelle che usano le proprie gambe per andare a lavoro, persone che usano i mezzi pubblici…e persone come i sottoscritti, che usano la propria modesta bicicletta per andare a fare commissioni e a lavoro. Lavoro. Noi andiamo a lavoro in bicicletta!.. Altro che nullafacenti o sportivi!
Cosa saranno mai le ragioni della polemica che ci sta tediando da un mese e mezzo? Ragioni semplici: siamo tutti poco abituati ad avere a che fare con le biciclette su strada e tutti (pedoni, automobilisti) andiamo nel panico di fronte a una novità che ci destabilizza. E’ normale!.. Però, se vogliamo che il traffico si riduca, dimentichiamoci che la soluzione sia “più parcheggi per tutti”, perché lo spazio è limitato…e più parcheggi si fanno, più automobili si acquistano…generando così nuova domanda di parcheggio…etc… Vi pare questa la soluzione?.. Impossibile, impensabile. L’unica cosa che si avvicina alla soluzione migliore è ridurre il numero delle macchine: essere tutti più pedoni, più utenti di bus, più ciclisti, nel limite del possibile di ciascuno.
Noi, come associazione “Amici della Bicicletta – Cagliari” siamo perciò a favore dei percorsi ciclabili urbani e teniamo anche corsi di educazione stradale per bambini e ragazzi nelle scuole (perché ciclisti maleducati ce ne sono tanti…ma sappiamo che chi è maleducato in bici lo è anche in macchina o a piedi…ed è compito della polizia municipale multarlo…Ma vediamo che la suddetta è praticamente assente dalle strade…) e siamo fiduciosi che queste forti innovazioni strutturali della mobilità urbana portino – oltre al fisiologico malcontento di alcuni – un miglioramento nella fluidità del traffico della nostra città e del suo hinterland.











