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Home Cronaca

Chiusure domenicali, no dei centri commerciali sardi: “A rischio 10 mila posti di lavoro”

di Redazione Cagliari Online
18 Luglio 2018
in Cronaca, sardegna

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Cani nei centri commerciali? “Colpa di padroni egoisti ed esibizionisti”

La situazione della Grande distribuzione e dei Confidi è stata al centro della seduta di oggi della Commissione d’inchiesta sulla grave situazione delle imprese attive nell’artigianato, nel commercio al dettaglio, e sulle politiche commerciali della grande distribuzione, presieduta da Roberto Deriu (Pd). Francesco Quattrone, direttore dell’area lavoro e relazioni sindacali di Federdistribuzione, ha scattato una fotografia di quanto accade nel mondo dei suoi associati, tra cui Auchan, Carrefour, Decathlon e Ikea, evidenziando criticità e punti di forza del settore.

Una realtà importante, che ha subito, come tutti, la crisi, ma che guarda alla Sardegna come mercato di espansione. Quattrone ha evidenziato che in base a uno studio della Federdistribuzione “l’Isola ha consumi commercializzabili per 5 miliardi e soltanto 1,6 miliardi è coperto dalla grande distribuzione. La Sardegna per noi è importante” e ha aggiunto che sarà oggetto di futuri investimenti e di creazione di nuovi posti di lavoro. Quattrone ha poi affrontato i temi legati alla situazione dei lavoratori del comparto, spiegando che c’è la stessa percentuale di uomini e di donne, che c’è un forte utilizzo del part time, pari al 50 per cento dei lavoratori e che riguarda soprattutto le donne. L’89 per cento dei contratti di lavoro è a tempo indeterminato, i contratti di somministrazione riguardano soltanto l’1,6 per cento delle ore lavorate e il 55 per cento dei lavoratori ha un contratto integrativo aziendale. Il settore della grande distribuzione ha accusato la crisi, soprattutto per le realtà che hanno strutture di oltre 6mila metri quadrati e, secondo Quattrone, la volontà di eliminare i contratti di somministrazione e i voucher, seppur poco utilizzati, porterà a meno flessibilità e a una maggiore difficoltà per le aziende. Federdistribuzione è assolutamente contraria anche alla paventata chiusura domenicale, che ha calcolato farà perdere tra gli 8 e i 12mila posti di lavoro, lasciando spazio al commercio elettronico. Secondo i dati in possesso di Quattrone la domenica rappresenta il secondo miglior giorno della settimana per fatturato, pari al 12 per cento del totale settimanale, preceduta dal sabato che catalizza il 40 per cento delle spese. Secondo la Federdistribuzione il lavoro domenicale ha contributo a mantenere stabile negli ultimi dieci anni l’89 per cento di contratti a tempo indeterminato. Per quanto riguarda, poi, il rapporto della grande distribuzione con i produttori locali, Quattrone ha spiegato che ci sarà sempre più spazio per le specialità regionali perché richiesti e molto apprezzati dai consumatori.

La seconda audizione ha visto i rappresentanti dei Confidi raccontare la situazione che vivono le imprese, soprattutto quelle più piccole e in difficoltà, che trovano nello strumento del Fondo unico di garanzia uno strumento insufficiente come dotazione e non adatto a tutelare e supportare le imprese che vivono momenti difficili. Dalle diverse relazioni è emerso che il Fondo, che ammonta a 5 milioni di euro, viene suddiviso per il 90 per cento tra tre consorzi: Sardafidi, Confidi Sardegna e Fidi Coop, che tra l’altro non rappresentano il mondo del commercio e dell’artigianato. Il credito alle imprese sarde oggi ammonta a circa 13 miliardi di euro, di cui 3,6 miliardi per il commercio. Il credito ha subito un decremento del 7 per cento contro il 3 a livello nazionale – ha spiegato Giuseppino Meloni, presidente di Cresfidi – con un picco a Cagliari che ha toccato un meno 9 per cento e Sassari con un meno 7,4 per cento. Dati che evidenziano la necessità di una rivisitazione della tutela dell’accesso al credito per le imprese. Tra le proposte emerse: creare un fondo di rotazione che aiuti a stabilizzare e rilanciare le piccole imprese in difficoltà con un intervento rapido, che consenta di superare il momento ed evitare una crisi più profonda, visto che il Fondo unico non consente interventi a favore delle imprese in crisi. I rappresentanti dei Confidi hanno anche evidenziato la necessità di favorire i voucher di garanzia per abbattere i costi di garanzia e “l’opportunità rappresenta dall’applicazione della lettera “R” dell’articolo 18 Dlgs 112/98 affinché le banche operanti nel territorio regionale, fino a un massimale sui finanziamenti concessi alle pmi di 150mila euro, non sia percorribile l’accesso diretto al Fondo centrale di Garanzia”, e hanno aggiunto che “in tal modo gli effetti degli intervento della garanzia dello Stato per tali facilitazioni verrebbero trasmessi, alle stesse banche, solo attraverso l’attivazione di una controgaranzia da parte dei Confidi”. All’incontro era presente anche Massimo Daniele Concas, presidente dell’Osservatorio regionale dei Confidi, costituito nel 2015 e che opera con riunioni bimestrali e ha funzioni consultive per l’assessorato della Programmazione. Concas ha condiviso le proposte dei rappresentanti dei consorzi e ha ribadito l’importanza del lavoro che ogni giorno svolgono i Confidi a sostegno del tessuto imprenditoriale sardo. Il presidente Deriu ha apprezzato l’atteggiamento propositivo del mondo dei Confidi e ha chiesto la collaborazione di tutti nel prossimo mese per definire alcune valutazioni che saranno inserite nella relazione finale della commissione che dovrebbe essere presentata entro settembre. I rappresentanti dei consorzi hanno accolto con favore la richiesta del presidente.

Tags: centri commercialichiusura
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