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Di Paolo Rapeanu
Gli affari sono quelli di sempre, e seguono il “vento” della crisi. Nel cosiddetto periodo dei morti i fiori non possono mancare tra le mani anche di chi entra al cimitero di San Michele, ma sono meno rispetto al passato. E i fiorai, dal canto loro, avanzano una proposta: dei chioschi, tutti uguali come forma, nello spiazzo esterno al camposanto. Da sempre, ogni giorno dell’anno, vendono cristantemi, margherite, gladioli e orchidee sotto dei tendoni, senza nessun riparo da pioggia o sole.
“Ne stiamo parlando tra noi, vogliamo chiedere al Comune se è possibile costruire dei chioschi fissi per facilitarci nella nostra attività”, spiega Andrea Fenu, da 20 anni tra i fiorai regolari che operano fuori dal camposanto nella periferia cagliaritana. “In caso di parere positivo, siamo pronti a pagarli”.