Tutto tace, e fino a qualche ora fa era persino normale che così fosse: il centrodestra voleva ovviamente capire dove stava andando il centrosinistra e se davvero ci sarebbe stata la spaccatura per studiare le sue mosse. La spaccatura c’è stata, eccome: Renato Soru ha ufficializzato la sua discesa in campo come candidato governatore alla guida di un gruppo di partiti e movimenti che non hanno perdonato le imposizioni della segreteria dem sul nome di Alessandra Todde, esponente dei 5 stelle, come candidata presidente. Il centrodestra ovviamente gongola: almeno sulla carta, con una clamorosa spaccatura in due della coalizione e il Pd diviso a metà, riprendersi la Sardegna sarà una passeggiata.
Alla luce di questo scenario, il candidato potrebbe essere persino lo stesso Solinas, perdente in tutti i sondaggi fatti finora, sondaggi che però non consideravano la possibilità della spaccatura. La sua è una candidatura debole, nei 5 anni di governo il calo di consenso è stato costante e verticale, fino a portarlo all’ultimo posto fra i presidenti italiani, Giorgia Meloni non lo vuole – e il suo partito non ne ha mai fatto mistero -, gli altri alleati nemmeno e persino dentro il suo partito sardo d’azione c’è una larga fronda di chi osteggia la sua ricandidatura. Ma, con il centrosinistra spaccato, non è escluso che alla fine il candidato sia proprio Solinas, visto che una vittoria sarebbe praticamente scontata.
In questo scenario, però, a guadagnare terreno è Alessandra Zedda di Forza Italia: forte è la tentazione di dar vita a una sfida tutta al femminile, inedita e di sicuro gradita a Giorgia Meloni. Un modo per fidelizzare gli azzurri in un momento difficile a livello nazionale, possibile grazie anche al calo della Lega nei sondaggi. E a proposito di Forza Italia, chi ancora ci spera è Pietro Pittalis, indicato sin dalla prima ora come un candidato ideale.
Insomma, il centrodestra sta aggiustando il tiro e calibrando le sue scelte in base a quanto accaduto nel campo avversario. Nel frattempo, la Sardegna è immobile e i sardi ignorati.












