Un edificio occupato, milioni promessi e mai spesi, e un pericolo che incombe nel cuore del centro storico di Cagliari. L’ex Scuola Manno torna al centro del dibattito politico con un’interrogazione presentata dal centrodestra in Consiglio comunale, primo firmatario Marcello Corrias, che chiede chiarezza e azioni immediate per affrontare una situazione ferma da anni e mai realmente affrontata. Tra promesse di riqualificazione rimaste sulla carta, bollette pagate dal Comune e relazioni tecniche che parlano apertamente di pericolosità, i consiglieri chiedono conto al sindaco Zedda e alla Giunta su cosa si intenda fare, concretamente, per tutelare la sicurezza pubblica e restituire decoro al rione Castello. Nel documento, si ricostruisce la storia dell’occupazione: lo stabile è infatti occupato dal 12 dicembre 2014, quando un centinaio di studenti universitari e liceali vi fecero ingresso dopo una manifestazione, dando vita allo “studentato autogestito”. Da allora, la struttura è stata teatro di numerose attività, tra cui eventi pubblici, mostre, feste, tattoo convention e persino l’apertura di una pizzeria. Tutto, secondo quanto riportato, senza alcun regolamento ufficiale o concessione. L’aspetto più critico, secondo i firmatari, è che luce e acqua dell’edificio continuano a essere a carico del Comune di Cagliari. Una situazione che solleva interrogativi non solo dal punto di vista amministrativo, ma anche sotto il profilo della sicurezza. Stando alle relazioni dei Vigili del Fuoco e dello stesso Comune, infatti, lo stabile verserebbe in condizioni strutturali preoccupanti. Eppure, sottolineano i consiglieri del centrodestra, lo stabile avrebbe dovuto essere oggetto di un importante progetto di riqualificazione. Con una delibera approvata dalla Giunta nel febbraio 2022, era previsto un investimento di 5 milioni di euro per la trasformazione dell’edificio in una struttura polifunzionale con 36 alloggi per studenti universitari, una palestra, una sala lettura e un centro servizi per il quartiere. Lavori che sarebbero dovuti concludersi entro il 2025, ma di cui non si è vista alcuna traccia. Nell’interrogazione si ricorda inoltre come nel 2022 un tentativo di sopralluogo da parte di incaricati comunali fu impedito dagli occupanti. Le impalcature che avvolgono l’edificio e le transenne che ne delimitano l’area esterna rappresentano da anni un disagio evidente per residenti e turisti, diventando “il simbolo di un immobilismo bipartisan, tra proclami di sgombero mai concretizzati e gestione passiva del problema”. Il centrodestra interroga dunque il sindaco Zedda e la Giunta su quattro punti principali: se sono previste nuove verifiche tecniche sulla sicurezza dello stabile; se sono in valutazione interventi urgenti di messa in sicurezza; se si stia affrontando la questione delle utenze, tuttora a carico dell’amministrazione comunale; e soprattutto, quali azioni concrete si intendano adottare per risolvere una situazione che rischia di degenerare ulteriormente.











