Sarà effettuato l’esame del DNA sullo scheletro ritrovato in un padiglione chiuso dell’ospedale San Camillo di Roma per capire se quei reati possano apparentemente alla 15enne Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno del 1983. Il DNA della Orlandi fa parte infatti di una serie di altri DNA con i quali saranno effettuate le comparazioni.
“Ogni volta che si trovano ossa per Roma sembra debbano appartenere per forza a Emanuela. Speriamo di no”, commenta il fratello Pietro sul gruppo fb dedicato a Emanuela.
“Aspettiamo la comparazione genetica con il DNA di Emanuela, in possesso della procura”, ha detto al Giornale Laura Sgrò, legale di Pietro. “Certo è un’ipotesi suggestiva, alla luce proprio della testimonianza della Minardi confermata in parte dalle indagini svolte dalla squadra mobile”. Era stata infatti proprio Sabrina Minardi, ex amante di Renatinho De Pedis, a raccontare che Emanuela era stata nascosta vicino al San Camillo. Le sue dichiarazioni, però, furono ritenute inattendibili. I resti, rinvenuti questa mattina da un operaio, sono stati trovati nel padiglione Monaldi, ristrutturato nel ‘99 e dal 2017 luogo di senzatetto e tossicodipendenti. Quindi questo rende molto scettici sia i familiari che i legali che si stanno occupando di questa dolorosa è lacunosa vicenda.
Foto del nostro partner QN.













