“Nessun giudizio condiviso sulla vicenda politica e giudiziaria di Doddore Meloni, ma la certezza che tutta l’opinione pubblica sarda comprenderebbe la valenza umanitaria della mitigazione dell’attuale regime di reclusione”.
Lo sostiene in un’interrogazione urgente ai Ministri della Sanità e della Giustizia il parlamentare dei Riformatori Sardi, Pierpaolo Vargiu, preoccupato del rischio sanitario a cui si sta sottoponendo il settantaquattrenne indipendentista sardo. “L’età avanzata di Meloni – sottolinea il deputato cagliaritano – pone immense responsabilità in capo ai sanitari che lo seguono, che non possono che essere in apprensione per la delicatezza dell’equilibrio metabolico di un individuo anziano che si sottopone allo sciopero dell’alimentazione”.
“Da parlamentare sardo e italiano, ma anche da liberale convinto che crede nella funzione rieducativa della pena – conclude Vargiu – chiedo dunque l’intervento urgente dei ministri competenti perché verifichino la sussistenza delle condizioni giuridiche per la mitigazione dello stato di reclusione e la concessione degli arresti domiciliari”.
IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE
Il sottoscritto deputato Pierpaolo Vargiu
Considerato che nel carcere di Uta (Cagliari) è attualmente recluso un attivista indipendentista sardo, Doddore Meloni, che sta scontando una pena relativa a reati di evasione fiscale;
Da circa due mesi, il recluso ha intrapreso un’azione di protesta con sciopero della fame e della sete, chiedendo il riconoscimento del proprio stato di “detenuto politico belligerante”;
L’azione di protesta con sciopero dell’alimentazione riguarda un individuo di settantaquattro anni di età che, nonostante le costanti attenzioni del personale sanitario dell’istituto di pena, si trova in equilibrio metabolico comprensibilmente instabile e rischia pertanto severe complicazioni sanitarie;
Senza che nessun giudizio condiviso sia mai stato espresso sulla vicenda politica e giudiziaria di Meloni, trasversalmente all’intera società sarda è nato un movimento di opinione umanitario che mira al riconoscimento della precarietà delle sue condizioni di salute in correlazione all’età anagrafica e alla conseguente mitigazione del regime carcerario attraverso la concessione degli arresti domiciliari;
Che la mitigazione del regime carcerario consentirebbe la sospensione dell’attuale azione di protesta e interromperebbe la difficile situazione di rischio sanitario del recluso;
Un eventuale atto giuridicamente giustificato di mitigazione del regime di reclusione di Meloni, non verrebbe vissuto dall’opinione pubblica sarda come la capitolazione delle istituzioni di fronte al ricatto morale messo in opera da un detenuto, ma invece come un atto a forte valenza umanitaria, che sottrae al rischio della vita una figura politica che, per quanto in maniera controversa e discutibile, ha impegnato l’intera esistenza per i propri valori di riferimento.
Interroga con urgenza il Ministro della Sanità e il Ministro della Giustizia per sapere
Se non ritengano che la precarietà delle condizioni di salute di Doddore Meloni, correlate alla sua avanzata età anagrafica, non inducano a prevedere un pericoloso margine di instabilità che possa confliggere con la opportunità della sua attuale reclusione all’interno dell’istituto di pena di Uta. Se non esistano le condizioni giuridiche e di opportunità umanitaria che possano permettere un intervento di mitigazione dell’attuale regime carcerario e la conseguente concessione degli arresti domiciliari.













