La Sardegna si conferma una meta molto cara per fare le vacanze. Se uno non ha la fortuna di viverci ma si è solo rifatto o rifatta gli occhi guardando le immagini delle spiagge e dei mari sardi, infatti, deve sperare di avere un portafoglio molto gonfio. Rispetto all’anno prima del Covid è impossibile trovare prezzi inferiori ai 200-250 euro per una coppia più bimbo. Certo, qualche portale offre sconti, ma solo temporanei. Probabile che in tanti, dopo la promessa del Governo di dare una stretta agli affitti in nero, abbia deciso di rendere tutta la prenotazione trasparente. Costi e commissioni online per il gigante del web dove puoi mettere descrizione e foto più una spesa media di 90 euro a testa per notte. Bastano pochi clic per scoprire che, per sette giorni, la settimana con in mezzo il Ferragosto, dalla zona di Villasimius-Chia sino a tutta la Costa Verde si scavallano abbondantemente i mille euro. E non tutti offrono un calendario elastico: “Mi dispiace, accettiamo solo prenotazioni di una settimana”, lo si scopre navigando in rete o riuscendo a stabilire un contatto diretto col proprietario o proprietaria di villette e appartamenti a due piani. Non va meglio in Gallura, nella zona di Obia trenta metri quadri vanno via, dal 12 al 18 agosto, non meno di seicento euro. Ma è uno spazio un po’ piccolo per padre, madre e figlio.
Non si risparmia nemmeno a Cagliari città: c’è chi offre un appartamento zona Poetto con terrazzino a non meno di 1200 euro, ma vanno messi in conto anche la pulizia dell’alloggio, ormai totalmente a carico del turista di turno, più le spese per mangiare. Non fa eccezione, a livello di prezzi boom, il Sulcis. Si risparmia, ma non sempre, solo se la distanza dal mare aumenta. E, forse complice anche la crisi, per spezzare una lancia a favore dei cosiddetti “host”, nelle pagine di presentazione di case con giardino o bilocali “spaziosi”, un buon numero di padroni precisa: “L’aria condizionata? C’è, ma se uno la vuole deve pagare un extra, e i conti vengono chiusi prima del rilascio dell’appartamento”. O così, o l’alternativa è la spiaggia libera. O continuare a vedere la Sardegna attraverso lo schermo di un pc.











