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Studenti in strada, a protestare. Stavolta – a detta del portavoce di Unica 2.0 – il guasto all’impianto di riscaldamento alla casa dello studente di via Trentino è solo l’ultimo dei disservizi che l’ERSU procura agli studenti “meritevoli ma privi di mezzi”: la situazione di disagio in cui da anni sono costretti ad abitare gli aventi diritto alla casa dello studente, sta degenerando rendendo sempre più difficile la convivenza tra universitari e le strutture fatiscenti e pericolanti messe a disposizione nel nostro Ateneo.
CARENZA POSTI LETTO. A ciò si aggiunge inoltre la mancanza di un adeguato numero di posti letto in proporzione agli studenti fuorisede, dovuta soprattutto alla presenza/non presenza di strutture chiuse da anni o in procinto di essere inaugurate, nonostante ancora non sia stata posata la prima pietra. La situazione ora è diventata invivibile, le coperte offerte dall’ERSU agli studenti che da giorni vivono in stanze gelide non sono servite, così come le aree comuni da sempre transennate per infiltrazioni, e le lotte contro l’acqua quando le finestre non sono in grado di riparare le stanze dalla pioggia: noi universitari abbiamo deciso di dire basta a una situazione impossibile.
CORTEO IN VIA ROMA. La manifestazione di protesta si terrà lunedì 23 gennaio a partire dalle ore 9.30 presso i parcheggi fronte Casa dello studente di Via Trentino, e proseguirà il suo percorso sino a Via Roma, dove concluderemo la marcia sotto il Consiglio Regionale. Un corteo di protesta contro una giunta che non tiene conto delle esigenze degli studenti, che non prendendo in considerazione questa situazione logorante, automaticamente non garantisce agli studenti residenti nelle case dello studente una piena fruizione del diritto allo studio, ostacolato dai continui guasti, cedimenti, crolli e infiltrazioni.
L’invito alla partecipazione è rivolto a tutti gli studenti e alla cittadinanza, perché il problema degli studenti fuori sede paganti l’affitto nelle strutture dell’Ersu è un problema che riguarda tutti. non si tratta di una semplice solidarietà tra colleghi, ma di un’azione che mira a una maggiore consapevolezza verso un futuro della nostra Isola che per migliorare deve passare inevitabilmente anche attraverso un sistema universitario e di diritto allo studio che sia realmente capace di superare le disparità socioeconomiche che gravano sulla maggior parte degli studenti della nostra travagliata terra. Impedendo una completa realizzazione e un sereno percorso accademico si minano alla base le possibilità di riscatto e di sviluppo. Noi ci impegniamo per garantire un presente migliore agli studenti delle case, ma soprattutto un futuro con riscaldamento, acqua calda, luce, balconi e stanze comuni agibili, finestre e tetti in grado di far sentire gli universitari come abitanti di una Casa, e non di una struttura perennemente a rischio.