La morte violenta è stata esclusa sin da subito, sul suo corpo non era stato trovato nessun segno che potesse far ipotizzare un’aggressione. E i soccorritori del 118 avevano parlato, sin dal primo momento, di “morte naturale”. Ora, sulla morte di Carlotta Masala, la ventisettenne trovata morta all’alba di martedì nella sua casa di Sestu, guadagna terreno l’ipotesi di una morte naturale. Per avere una conferma sicura bisognerà attendere l’incrocio di alcuni dati e documenti, fondamentali: quelli prodotti dopo gli esami svolti al Santissima Trinità dall’anatomopatologo e quelli dei soccorritori del 118, intervenuti nell’abitazione della ragazza. Una primissima risultanza avrebbe portato a riscontrare problemi compatibili con una morte naturale, che combacia con quanto detto tre giorni fa dal 118, probabilmente da associare a un infarto o un arresto cardiaco.
La settimana prossima ci saranno nuove valutazioni nel merito, l’anatomopatologo dovrà confrontare i dati emersi con i riscontri, messi nero su bianco dal medico del 118 che ha trovato Carlotta Masala distesa, priva di vita, sul divano di casa, e che avevano diagnosticato un arresto cardiaco che aveva poi portato i familiari a chiedere, a gran voce, di conoscere “la verità” sulle cause del decesso della loro parente: “Mia figlia faceva sport e stava bene”, aveva detto ieri il padre, Francesco, a Casteddu Online. La salma della giovane si trova nelle camere mortuarie dell’ospedale di Is Mirrionis, ad avvisare i parenti è stata l’agenzia funebre. La data dei funerali, per il momento, non è stata ancora fissata.










