Le famiglie sarde si preparano a un Natale più costoso rispetto allo scorso anno, con una spesa complessiva che raggiungerà i 726 milioni di euro. Un incremento di 41 milioni rispetto al 2023, a conferma di una crescente fiducia nei consumi, nonostante le difficoltà economiche degli ultimi anni. La maggior parte di questa cifra, ben 501 milioni di euro, sarà destinata a prodotti alimentari e bevande, mentre 225 milioni saranno investiti in regali e altri servizi tipici delle festività. I dati sono stati elaborati da Confartigianato.
Tra i prodotti sulla tavola e sotto l’albero pane, pasta, carni, salumi, formaggi, dolci, vini e liquori, ma anche un’ampia gamma di articoli artigianali, frutto del lavoro delle 8.450 imprese artigiane sarde, che rappresentano il 30,1% delle piccole e medie imprese dell’isola.
Le imprese artigiane, distribuite su 47 settori diversi, coprono una vasta gamma di prodotti: dall’abbigliamento ai gioielli, dai mobili agli utensili per la casa, passando per giochi, articoli sportivi, libri e articoli di cartoleria. Un’offerta variegata che permette ai sardi di scegliere regali originali e legati alla tradizione locale, sostenendo allo stesso tempo l’economia del territorio.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica della spesa, Cagliari si conferma la provincia con il maggiore volume di consumi, con una previsione di 196 milioni di euro (135 milioni per alimentari e bevande e 61 milioni per altri prodotti natalizi). Seguono Sassari-Gallura con 222 milioni (154 milioni destinati a cibi e bevande e 69 milioni per altri acquisti), il Sud Sardegna con 149 milioni (103 milioni per alimentari e 46 milioni per altri prodotti), Nuoro con 91 milioni (63 milioni per alimenti e 28 milioni per altri acquisti) e Oristano con 67 milioni (46 milioni per alimentari e 21 milioni per altri prodotti). In totale, 20.654 addetti lavorano nelle 8.450 imprese artigiane della regione, un settore che continua a essere fondamentale per l’economia locale.