“Riparte la giostra. Archiviata l’ultima assoluzione piena perché il fatto non sussiste, la sesta dopo altrettanti processi, parte un nuovo processo per una vicenda che ha del surreale. Ho sempre affrontato ogni accusa con serenità ed il tempo mi ha sempre premiato riconoscendo la mia totale estraneità ai fatti. Affronterò anche questa con la consueta fiducia nella magistratura giudicante e con la forza della mia coscienza, consapevole di non aver mai commesso alcun reato e tanto meno quelli alla base delle accuse infamanti che mi vengono rivolte”. Così Ugo Cappellacci, ex presidente della Regione e attuale deputato di Forza Italia, commenta il rinvio a giudizio con le accuse di corruzione e peculato deciso ieri dai giudici. “Certo, non posso negare di essere stanco e provato dopo 17 anni di peripezie giudiziarie sempre conclusesi con il più ampio proscioglimento. Ma questo è il mondo in cui viviamo. Chi mi conosce, la famiglia, gli amici, sanno quale è la sofferenza, ma è proprio per loro che porterò questo peso sulle spalle andando avanti a testa alta. Una sola amara considerazione. Da presidente della regione rinunciai alla mia indennità da presidente per un ammontare di quasi 200.000 euro nel corso della legislatura. Sarebbe quanto meno curioso – sottolinea l’ex governatore – che una persona che rinuncia volontariamente a 200.000 euro che gli sono dovuti per legge metta in campo un complesso e vorticoso giro di operazioni societarie per lucrarne illegalmente 70.000. Peraltro circostanza mai realizzatasi nella realtà. Il tempo sarà galantuomo anche stavolta. Un grazie sincero a tutti coloro che mi sono vicini con il loro affetto e solidarietà.”, conclude Cappellacci.








