Caos spiagge, i turisti abbandonano l’Isola: “Centinaia di disdette al giorno, a rischio 80 mila posti di lavoro”

Incertezza sulle norme di accesso all’Isola e sulla fruizione delle spiagge. Sos di Confcommercio: “I potenziali viaggiatori sono sempre più confusi e scartano la Sardegna. Il piccolo movimento di prenotazioni cominciato nei giorni scorsi si è già arrestato e ricominciano le disdette. Senza certezze sarà un disastro”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

“Non c’è più tempo, il conto alla rovescia sta terminando. Ora non si può più giocare con la salute, il lavoro e il futuro delle persone, aumentando ancora l’incertezza e raccontando a tutta Italia che la Sardegna è una meta complicata per le vacanze                ”.
Il presidente Solinas ha in parte accolto l’appello lanciato da Federalberghi, Confindustria e Confcommercio regionali “Riapriamo la Sardegna ai turisti”, che chiedeva date certe per l’avvio di una stagione già in parte compromessa. Ma ancora non ha sciolto i nodi sulle regole .
Così  le tre associazioni di categoria ricordano alla Giunta che il countdown verso il disastro di una stagione persa non si è arrestato e chiedono risposte certe e definitive entro due giorni : “ Se non si stabiliscono e si rendono note ora le modalità di accesso alla Sardegna, perderemo anche la possibilità di lavorare nel mese di luglio e a quel punto i danni saranno irreparabili, quasi nessuno aprirebbe più”, sottolineano. E ricordano le cifre disastrose cui si andrebbe incontro: sono a rischio i posti di 80mila lavoratori stagionali in tutta la Regione.
I PROTOCOLLI
Due le urgenze ancora senza risposta che trascinano le giornate degli operatori turistici nell’incertezza e nello sconforto: la definizione di protocolli e regole per la fruizione delle strutture e delle spiagge e una  comunicazione istituzionale chiara sull’apertura della Sardegna e sulle modalità di accesso.
“ Abbiamo fornito da settimane al presidente Solinas il nostro ‘Protocollo di accoglienza sicura’, studiato a livello nazionale con tutti gli operatori e con esperti virologi ed epidemiologi. Sono misure immediatamente applicabili ma si deve decidere adesso ”.
“ Tamponi, test salivari, passaporto sanitario: i potenziali viaggiatori sono sempre più confusi e scartano la Sardegna  per la mancanza di chiarezza sulle norme da seguire. Il piccolo movimento di prenotazioni cominciato nei giorni scorsi si è già arrestato e ricominciano le disdette       ,  ne arrivano a centinaia ogni giorno. Di contro tutte le altre Regioni si stanno preparando senza alcuna previsione di barriere all’ingresso e la corsa mediatica ad accaparrarsi i turisti è cominciata”.
L’APPELLO
L’appello lanciato da Federalberghi, Confindustria e Confcommercio ha ricevuto oltre 50mila adesioni.  Tra queste gli aeroporti della Sardegna, 532 strutture alberghiere – dalle più piccole ai più importanti gruppi di ospitalità sardi (circa l’80% dei posti letto della Sardegna) -, titolari di case vacanze, lavoratori, ristoratori e titolari di bar, artigiani del settore alimentare e del manifatturiero, imprese agricole, del settore alimentare e caseario . Moltissimi i messaggi degli emigrati e anche di tanti turisti che hanno espresso il desiderio di venire in vacanza nell’Isola.
“ Tutti gli operatori turistici, gli aeroporti e i lavoratori sono pronti. Siamo sempre stati disponibili e propositivi in tutte le interlocuzioni con l’Esecutivo sulle modalità di riapertura, ma il tempo ora è praticamente scaduto: i prossimi giorni saranno determinanti per dare un messaggio di sicurezza e di ripartenza senza complicazioni burocratiche”.


In questo articolo:


--}}