Sanità sarda al collasso: la prevenzione diventa un miraggio. Nell’Isola la sanità pubblica continua a sprofondare nel caos, con liste d’attesa interminabili che trasformano in un percorso a ostacoli anche i controlli salvavita. A farne le spese sono soprattutto i cittadini con patologie familiari, costretti a scegliere tra esami a pagamento e attese incompatibili con una vera prevenzione. “Ho familiarità per tumore al colon (mio padre è stato di recente operato) — racconta una donna residente nel capoluogo — necessito di controlli periodici sotto consiglio dei medici. La prima colonscopia l’ho dovuta fare a pagamento (300 euro) visti i tempi lunghi di attesa (2 anni). La successiva sono riuscita a farla all’ospedale di Iglesias, 2 anni fa. Visti i tempi di attesa lunghi, stavo cercando di programmarmi la prossima: mi collego al sito di prenotazione dedicato, “esame non prenotabile”. Provo a chiamare il Cup: prima disponibilità MARZO 2028 all’ospedale di Nuoro. Fra 3 anni! Che prevenzione si può fare in questa maniera? E anche volendo, come può una persona di Cagliari fare un esame di questo genere a Nuoro? Anche volendosi organizzare, non è un esame semplice, richiede una preparazione a poche ore di distanza. Mi è stato consigliato di chiamare tutte le settimane per vedere se si può trovare di meglio”, denuncia, senza aver ancora ottenuto risposta. Intanto, per migliaia di sardi la prevenzione resta un privilegio, e pagarla di tasca propria, spesso, si rivela l’unica via percorribile.