Non si fermano le segnalazioni di disservizi nella sanità pubblica sarda, in particolare per quanto riguarda l’accesso agli esami di prevenzione. L’ennesima denuncia arriva oggi a Casteddu Online, da A. D., cittadino che da ben quattro mesi tenta invano di prenotare una colonscopia preventiva. Già a gennaio la situazione era complessa: l’unica disponibilità registrata si trovava a Tempio Pausania, a oltre 200 chilometri da Cagliari. “Un’esame quale la colonscopia, dove tu devi andare a digiuno dal giorno prima, con il trattamento per pulire l’intestino, col fatto che molto probabilmente verrai sedato durante la visita, è impensabile dalla provincia di Cagliari recarsi a Tempio Pausania, a meno che non trovi qualcuno che ti accompagni, con tutte le difficoltà del caso. Io non ho nessuno che mi possa accompagnare fino a lì per fare una colonscopia”, racconta A. D. Negli ultimi mesi, però, la situazione è ulteriormente peggiorata. “Nel portale dedicato alla prenotazione, non ti dà la possibilità nemmeno di selezionare l’area geografica, qualora uno sia disposto a prenotare seppur in un’altra provincia”, denuncia. E aggiunge: “Ancora nessuna data disponibile in nessun centro della Sardegna, una vergogna!”. La mancanza di disponibilità negli ambulatori pubblici costringe molti cittadini a rivolgersi al settore privato, con costi a totale carico dell’utente. Di fatto, se una persona necessita urgentemente dell’esame per sospetto tumore, non ha altra scelta che pagare di tasca propria. Il diritto alla prevenzione, che dovrebbe essere universalmente garantito dal Servizio Sanitario Nazionale, in Sardegna sta assumendo sempre più i contorni di un privilegio riservato a chi può permetterselo economicamente.











