Caos malamovida a Cagliari, l’ira dei poliziotti: “Siamo pochi e mal gestiti”

Assembramenti, risse e baccano tutte le sere del primo weekend di zona bianca da Castello a Stampace, gli agenti furiosi: “Inaccettabile che si punti il dito contro di noi, pretendono di vuotare l’oceano con un bicchiere in mano”


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Divampano le polemiche sul caso movida – meglio, malamovida – del primo fine settimana in zona bianca a Cagliari. Risse, assembramenti e baccano pazzesco da Castello a Stampace, passando per la Marina. I residenti si lamentano e c’è chi è pronto a scendere in piazza Yenne per manifestare tutta la propria rabbia, il sindaco Paolo Truzzu invoca più controlli e i poliziotti, dal canto loro, alzano la voce e non ci stanno. Luca Agati, segretario del Sap Cagliari, è netto: “Per le disorganizzazioni organizzative e per le evidenti mancanze di pianificazione, non ci devono passare i poliziotti impiegati,  pochi ed impossibilitati a gestire una situazione di tale portata. Anni che lamentiamo lacune, carenze di organico accompagnate dalla persistente ansia da uscita mediatica di copertina, lasciando però scoperti meccanismi che espongono gli operatori ad alti rischi di sicurezza. Non è pensabile in un paese moderno che si registri una così allarmante carenza di poliziotti in ambiti delicati come il controllo del territorio. Perché siamo pochi e mal gestiti e quanto accaduto venerdì e sabato nelle vie del centro ne è la semplice ed elementare conseguenza”.
“Nelle polemiche post assembramenti, quando si cercano i responsabili, non è accettabile che si punti il dito contro i poliziotti in strada quando si pretende da loro di vuotare l’oceano con un bicchiere in mano, ed è giusto che il cittadino che giustamente si lamenta, ne sia consapevole. Perché in Italia tutto va sempre bene, finchè non succede niente”.


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