Sottopagati e sfruttati, spesso con contratti irregolari. Sono gli operatori telefonici dei call center, studenti e in alcuni casi laureati, come Davide che ieri ci ha scritto la sua storia: pagato 2,50 euro all’ora in un call center di Cagliari, e lavoro ininterrotto per sei ore ogni giorno tranne la domenica. Ma fortunatamente esiste qualche eccezione, raccontata da Roberto, 29enne cagliaritano, assunto da “Ennova Services”, il call center di via Dolcetta che si occupa di assistenza telefonica, con un regolare contratto e uno stipendio mensile che può arrivare fino a oltre mille euro.
“Ho lavorato per otto anni come operatore telefonico – spiega Roberto – tra call center e contratti di tutti i tipi: tutte esperienze terrificanti. È giusto parlare dello schifo che c’è a Cagliari in questo settore, ma allo stesso tempo serve parlare anche di chi va in controtendenza e dà la possibilità a molti giovani di costruirsi un futuro. Come il call center per cui lavoro da un anno: a differenza degli altri che puntano ad avere il massimo ricavo risparmiando sulla retribuzione degli operatori, qui sono stato assunto con regolare contratto con ferie e malattia pagate, il diritto alla tredicesima e una retribuzione oraria di 8,50 euro. Oltretutto si lavora cinque giorni alla settimana, per sei ore giornaliere. In un anno di attività sono state assunte oltre 200 persone. Tutto questo per dire che qualche eccezione tra i call center esiste, anche se mi rendo conto che è ancora troppo poco”.











