“Dopo le varie calamità che hanno interessato l’agricoltura sarda nel 2017, con un danno complessivo pari a 300.334.000 euro,anche il 2018 non è stato tenero con i produttori isolani. Dopo le violente piogge della tarda primavera che hanno colpito pesantemente le colture foraggere, la cerealicoltura, la viticoltura,il comparto ortofrutticolo, nel mese di agosto inusuali bombe d’acqua e grandinate hanno peggiorato la situazione danneggiando ulteriormente la produzione di uva, la frutta pronta per la raccolta, il pomodoro da industria , gli impianti di carciofo ed altre coltura ortofrutticole – ha dichiarato Ignazio Cirronis, presidente regionale di Copagri Sardegna .”
“Sta ora ai Comuni raccogliere dai produttori colpiti, i dati relativi ai danni subiti, per consegnarli successivamente ad ARGEA perché provveda al loro accertamento, per territorio e per coltura, e a quantificare le perdite di produzione o gli eventuali danni alle strutture. I tecnici dovranno rapidamente mettersi al lavoro perché sarà la relazione di Argea a consentire alla Giunta Regionale di deliberare la richiesta al ministero del riconoscimento di calamità – aggiunge Pietro Tandeddu, direttore regionale di Copagri – ; certo, poi, si pone il problema di come coprire il fabbisogno finanziario rispetto ai danni, che non sono lievi, anche se non ancora perfettamente quantificabili.”
“ Sul tema del reperimento delle risorse – continua Ignazio Cirronis – l’assessore ha già messo le mani avanti sottolineando la carenza di finanziamenti regionali e sollecitando i parlamentari sardi perché trovino in Parlamento risorse adeguate a ristorare i danni; la richiesta non è inopportuna considerato che il Fondo di Solidarietà Nazionale ha scarse dotazioni finanziarie, tant’è che lo Stato ha previsto per la Sardegna, a valere su tale fondo, a fronte degli ingenti danni riconosciuti per il 2017, appena 2.133.000 euro, non ancora trasferiti, tra l’altro. Giusto rivendicare che lo Stato non scarichi, laddove non possa intervenire l’assicurazione agricola agevolata, ogni onere sulle Regioni ,ma la Giunta regionale dovrebbe comunque operare una verifica del bilancio per il recupero di risorse che potrebbero, tra l’altro, andare in economia.”











