Un mese fa la morte di Xuanming Guan, il 15enne cinese travolto in via Peretti a Cagliari lo scorso 8 gennaio, alle 7:45, dalla Fiat Punto guidata dalla cinquantenne Benedetta Demurtas, commercialista residente nel rione selargino di Su Planu. A trenta giorni esatti di distanza, le uniche certezze sono il dolore della famiglia di Guan, cremato pochi giorni dopo al termine del funerale con rito buddista svolto in una sala interna del cimitero di San Michele, e lo strazio unito al dolore della guidatrice: “Sconvolta e provata per quanto capitato”, dice il suo legale, Francesco Marongiu. Sia lui sia il collega che tutela i genitori della piccola vittima spiegano che non ci sono aggiornamenti “perchè non sono ancora stati depositati gli esiti delle indagini e verifiche svolte dagli agenti della polizia Locale”. Sino a quel momento, il pm Emanuele Secci non avrà motivo di contattare nessuno dei legali. Intanto, con l’opposizione di centrosinistra in Comune che bacchetta Truzzu per non avere realizzato ancora i dossi in via Peretti e la rabbia mista a preoccupazione dei genitori degli studenti e degli stessi alunni che ogni mattina devono fare un tratto di via Peretti a piedi per arrivare al liceo Euclide, spunta il mistero delle siepi. Il giorno del dramma ce n’era qualcuna che sporgeva troppo, rendendo quanto meno difficile la visuale a automobilisti e pedoni, oppure no?
Presto, forse, potrebbe spuntare fuori più di un testimone. Nessuno l’ha mai detto, o almeno rimarcato in modo ufficiale, ma sia tra i frequentatori di via Peretti sia tra i lettori di Casteddu Online una buona fetta ha puntato il dito anche contro le piante posizionate sul bordo della strada più vicino al Brotzu. Dopo l’incidente mortale sono state potate: “È una verità oggettiva”, dice, telegraficamente, l’avvocato Marongiu. “Comunque, prima di fare o azzardare qualunque altro elemento degno di nota, attendiamo la fine delle indagini e la consegna di tutte le carte al tribunale”.








