L’estate cagliaritana rischia di spegnersi allo scoccare della mezzanotte. È l’allarme lanciato da “Lemon Party”, una delle realtà musicali più attive in città, insieme ad altri organizzatori e promotori culturali. L’intero comparto esprime forte preoccupazione per le attuali restrizioni imposte alla musica dal vivo nelle ore notturne, che potrebbero tradursi in un’estate priva di eventi dopo la mezzanotte. “Il Lemon Party e diverse altre realtà musicali cittadine stanno attraversando un momento di forte crisi”, si legge in un appello condiviso sui social. “Rischiamo – tutti: organizzatori e pubblico – di vivere un’estate senza musica di notte. L’intero settore musicale è sotto attacco. Il riferimento è alle norme comunali che limitano severamente l’attività musicale notturna. Secondo gli operatori, l’amministrazione comunale non avrebbe mostrato disponibilità al confronto. “Il Comune di Cagliari, i suoi dirigenti e le autorità preposte al controllo pare non vogliano trovare soluzioni, istituendo per questa stagione un vero e proprio coprifuoco dopo mezzanotte. Al momento praticamente nessuno è autorizzato a fare musica, il regolamento parla chiaro. Gli spazi hanno paura ad assumersi rischi, a causa delle pesanti sanzioni in cui potrebbero incorrere. A preoccupare non sono solo le conseguenze per il comparto culturale e lavorativo, ma anche l’impoverimento dell’offerta cittadina durante la stagione turistica. “I cittadini di Cagliari non avranno luoghi per vivere le notti estive. Men che meno i turisti, che la città si vanta di attrarre in numero sempre maggiore. Ma il problema riguarda innanzitutto chi vive in città tutto l’anno e ha sempre meno chance di vivere situazioni di socialità legate alla musica. Gli organizzatori raccontano di aver tentato una mediazione con l’amministrazione, avanzando proposte concrete. “Abbiamo provato a sederci a un tavolo comune con le istituzioni chiedendo una deroga al regolamento comunale in alcuni spazi cittadini, chiedendo una maggiore flessibilità oraria e condizioni più favorevoli per la musica. Abbiamo individuato diversi spazi, ma al momento non c’è la volontà politica di trovare soluzioni e ascoltare un’intera comunità. Tra i luoghi suggeriti, aree decentrate che potrebbero ospitare eventi notturni senza arrecare disturbo ai residenti. Dal Poetto a tutti i luoghi decentrati dopo mezzanotte sarà il silenzio. Il nostro interesse – come quello di tutti – è di evitare i problemi della cosiddetta ‘malamovida’, avendo delle zone che non disturbino i residenti, che consentano di avere dei luoghi di incontro lontani dal centro. La riflessione si allarga a una visione più ampia del ruolo della musica in città. “La musica è socialità, cultura, è crescita personale e collettiva. Ed è anche impresa. Un settore lavorativo intero è colpito da queste scelte e soprattutto la libertà dei cittadini di vivere le notti estive incontrandosi e vivendo la musica”. Infine, l’appello si fa pressante: “In questo momento abbiamo bisogno di mettere pressione alle istituzioni per trovare delle soluzioni in città, nella tolleranza e nel rispetto di ogni diritto. Anche la musica lo è. Serve un dialogo costruttivo per trovare soluzioni. O sarà un’estate senza musica”, concludono.











