Di Paolo Piu
“Bravo Figaro, bravo bravissimo, a te fortuna non mancherà”. Così esclama il barbiere di Siviglia all’inizio del I atto, nel momento in cui presenta se stesso, con una dinamicità prorompente che lo vede personaggio centrale di tutte le intricate vicende amorose che si susseguono nella trama dell’opera. Parole profetiche per la composizione rossiniana, che dopo il fiasco della prima rappresentazione al teatro Argentina di Roma nel 1816, a partire dalla seconda rappresentazione ottenne un tale successo di pubblico da diventare il capolavoro rossiniano per eccellenza, sia per la musica, allegra e trascinante, sia per la trama, inserita in un contesto sociale caro all’autore, in cui è ben rappresentata la distinzione tra il nuovo che avanza, incarnato dai personaggi di Figaro, del Conte di Almaviva e di Rosina, e il vecchio che resiste a ogni innovazione, rappresentato dalla figura di don Bartolo e di Basilio, ma proprio per questo destinato a capitolare.
Gli interpreti dell’opera hanno saputo catturare l’attenzione e gli applausi del pubblico in sala, grazie anche alla direzione musicale di Gérard Korsten. Lo stesso non si può dire per i costumi e la scenografia, semplici ed essenziali, seppur con qualche tocco di originalità, come nel caso dei suonatori in frac con piccole ali angeliche sulla schiena, scelta precisa del regista Denis Krief, che ha inteso ambientare la rappresentazione in epoca contemporanea, riproponendo quella del Teatro Lirico, già andata in scena nel 2001. Con l’attuale allestimento de “Il Barbiere di Siviglia”, melodramma in due atti di Rossini, su libretto di Cesare Sterbini, tratto dalla commedia Le Barbier de Séville ou la Précaution inutile di Beaumarchais, rappresentato il 28 settembre al Lirico di Cagliari con repliche fino al 7 ottobre, si è voluto rendere omaggio al grande compositore di Pesaro, in occasione dell’anniversario per i 150 anni dalla sua scomparsa. Bravi gli interpreti, che vedono alternarsi nelle varie repliche: Giorgio Misseri/Vassilis Kavayas (Il Conte d’Almaviva), Vincenzo Taormina/Francesco Verna (Don Bartolo), Aya Wakizono/Na’ama Goldman (Rosina), Christian Senn/Daniele Terenzi (Figaro), Luciano Leoni/Alessandro Abis (Don Basilio), Lara Rotili (Berta), Nicola Ebau (Fiorello).
(Foto di repertorio)













