Cagliari, Truzzu leva i tavolini all’una di notte: “Un insulto a noi residenti. Non serve a nulla”

Comitato Rumore no Grazie contro il sindaco: “E’ come risentire la stessa canzone: è uguale per inefficacia a tutte le altre che sono state assunte negli anni su questa materia. Ordinanze tutte  inutili, visto che l’inquinamento acustico non solo permane ma si è aggravato”


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“Inquinamento acustico: il primo provvedimento del Sindaco Truzzu un insulto ai residenti”, E’ il commento di Enrico Marras, presidente del comitato Rumore NO grazie, deluso dopo l’ordinnza del primo cittadino che per combattere la malamovida ha accorciato di un’ora l’orario per la somministrazione all’aperto a bar e ristoranti. Toppo poco per gli abitanti di Marina e Stampace che da anni fanno i conti con schiamazzi notturni e caos, soprattutto nel week end.

“Dopo le sofferenze la beffa: che altro dire dell’ordinanza del sindaco di Cagliari che per combattere l’inquinamento acustico riduce di un’ora la chiusura dei pubblici esercizi?  e per giunta per un arco di tempo di  soli dieci giorni, dal 5 al 15 ottobre 2020?

Leggere l’ordinanza è come risentire sempre la stessa canzone: è uguale per inefficacia a tutte le altre che sono state assunte negli anni su questa materia. Ordinanze tutte  inutili, visto che l’inquinamento acustico non solo permane ma si è aggravato.

Di fronte alla valanga di rilevamenti fonometrici realizzati negli anni, a partire dal 2012  sino ad oggi, tutti univoci nell’individuare la causa scatenante nelle attività di mescita e ristorazione all’aperto, il Sindaco é costretto ad ammettere che esiste il superamento dei limiti di rumore massimi consentiti e che ciò costituisce “minaccia per la salute pubblica”.

C’è da rimanere sconcertati e allibiti perché il Sindaco è responsabile per legge della salute dei cittadini e quindi  si assume con questa ordinanza una responsabilità gravissima nel non prendere le misure più adatte al caso.

Perché si tratta di un provvedimento del tutto inutile di fronte alla gravità dell’emergenza sanitaria sempre in atto: il Sindaco  stesso è costretto a riconoscere il persistere del dramma dell’inquinamento acustico, che è causa di malattie gravi e invalidanti, ma adotta un provvedimento che è meno di un cerotto usato su un corpo ridotto in brandelli.

Il tutto “nelle more dell’iter di approvazione del piano di risanamento acustico in corso”, scrive il sindaco nell’ordinanza. Dimentico forse che l’iter è iniziato nel 2016.

Una risposta assolutamente inadatta  di fronte alla condizione drammatica di vita quotidiana e di notti insonni dei residenti, condizione ripetutamente denunciata “da parte di cittadini singoli e organizzati in gruppi e comitati”, come ammette il Sindaco stesso.


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