A più di vent’anni di distanza rischia di tornare l’incubo del ripascimento nella spiaggia del Poetto.
Era l’8 Marzo 2002. Questa la data che ha segnato una delle pagine più nere nella storia dell’ecosistema del litorale cagliaritano. Già nel 2018 alcuni dati provarono che i 370 metri cubi di sabbia nera riversata durante il ripascimento erano stati letteralmente mangiati dal mare riportando la spiaggia ai livelli cui si trovava nel 2002.
Questa problematica ha radici ben lontane, il mare di fatto non ha fatto nient altro che riprendersi la sabbia che era stata messa per coprire i milioni di metri cubi di sabbia esportati negli anni ’70 per alimentare l’industria edilizia. Un crimine contro l’ambiente che risale ormai a quasi 50 anni fa ma di cui continuiamo a subire gli effetti.
Dati ancora più recenti, del 2023, invece ci dicono che dagli anni Settanta sono spariti 20 metri di arenile. Forse anche perché – dicono gli esperti – non c’è, come una volta, la protezione della pineta.
Negli ultimi 7 anni la situazione si è quantomeno stabilizzata, ma resta comunque impietoso il confronto con il secolo scorso, in alcune zone sono infatti stati registrati addirittura arretramenti di 20/30 metri, proprio dove un tempo c’era la pineta. Anche dal video è evidente come la spiaggia sia ormai ridotta a una semplice striscia di sabbia.