Una segnalazione accorata, quella di Massimiliano F., cittadino cagliaritano che alla redazione di Casteddu Online denuncia una situazione di degrado che persiste da mesi in via Azuni, nel cuore della città. “Le mie reiterate segnalazioni, nonostante i mesi trascorsi e la rilevanza del guasto documentato, non hanno ricevuto l’auspicato riscontro”. La problematica riguarda lo sversamento di liquami fognari che, secondo quanto denunciato, ha già compromesso la sede stradale e causato il cedimento dei basolati. “Alcune settimane fa la società che cura la sistemazione delle strade è intervenuta, assieme ad alcune pattuglie della Polizia Municipale, a seguito del cedimento dei basolati della sede di via Azuni, proprio a causa della persistenza dello sversamento che ho segnalato da mesi”. Nonostante i lavori di messa in sicurezza, il problema di fondo non è stato risolto: “È stato deviato il traffico e per due giorni gli operai dell’AVR, società incaricata dal Comune di Cagliari, hanno lavorato per sistemare la strada, senza che i competenti uffici Comunali ponessero rimedio alla causa che ha generato il cedimento. In sostanza, lo sversamento rimane!”. Il cittadino denuncia l’assurdità di interventi tampone, senza affrontare la causa primaria del problema: “Ritengo che la rilevanza della questione, trattandosi verosimilmente di liquidi fognari, il danno già arrecato alla sede stradale e i costi straordinari di riparazione, che il Comune avrebbe altrimenti potuto risparmiare, avrebbero indotto a sistemare la perdita. Così evidentemente non è stato”. Il disagio, spiega, rischia di aggravarsi nei prossimi giorni, anche a causa della concomitanza con eventi religiosi e tradizionali: “Ora la questione è ancor più rilevante, considerati i rischi (non solo potenziali) per la igiene pubblica, e atteso che in questi giorni il quartiere sarà interessato dai riti religiosi legati alla Pasqua, con le diverse processioni religiose che inevitabilmente transiteranno proprio in quel tratto della via Azuni, bagnato da liquami. Inoltre a breve, in prossimità del 1 maggio, tutta la via in argomento sarà interessata dal transito dei fedeli, del pubblico, dai turisti e dai figuranti per la festa di Sant’Efisio”. Quello di Massimiliano è un grido d’allarme affinché la situazione non venga ignorata: “Come cittadino provo imbarazzo e vergogna per questa situazione di grave e pervicace incuria, da paese del terzo mondo” – la speranza, attraverso la denuncia pubblica è quella di sensibilizzare le autorità competenti. Infine, un invito al dialogo con le istituzioni e una riflessione amara: “Sarebbe utile un confronto con gli amministratori pubblici, trasparente, in contraddittorio, affinché problematiche e istanze concrete potessero trovare riscontro. Ma credo che il sempre minor numero di abitanti del quartiere (leggasi elettori), non sia d’interesse, per aver voce”, conclude.









